Scheda n. 8447

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1711-1740

Titolo

Cantata Per camera a’ voce sola. / del Sig.r Barone d’Astorga.

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Astorga, Emanuele d’ (1680-1757)

Fa parte di

CAN. / DI / AST. (n. 8436/1)

Redazione

[S.l. : copia, 18° sec.]

Descrizione fisica

CC. 1r-6r

Filigrana

Non rilevata

Note

Il tit. si ricava dall’intitolazione a c. 1r, nel margine superiore lato sinistro della stessa c. è presente il numero della cantata. Timbro appartenenza grande alle cc. 1r, 3r. Timbro appartenenza piccolo con le cifre 00675 alla c. 6r. Timbro R.COLLEGIO DI MUSICA ad inchiostro nero su tutti i recto delle carte.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Ladd 1982: p. 281, n.124
Maccavino 1990: pp. 21-22

Descrizione analitica

1.1: Andante(aria, fa maggiore, c)
S, Or su l’orno ed or sul faggio
%C-1$bB@c =4/'4FA''4.C8F/{8ED}{8C'B}{6AB}''4C8F/{8EDC'B}{AG}4F/''DD
2.1: (recitativo, la minore, c)
S, Rimira o vaga Filli
3.1: And.[an]te(aria, fa maggiore, 3/8)
S, Non vo’ che il dio bendato

Trascrizione del testo poetico

Or su l’orno ed or sul faggio
Tortorella innamorata
Va cantando e in suo linguaggio
Par che dica sento amor.
Così aspetta il caro amante,
Ma s’ei tarda tutta irata
D’infedele e d’incostante
Lo rampogna con rigor.

Rimira, o vaga Filli,
Con che dolce favella,
L’amante tortorella,
Fa palese il suo duolo e il suo contento.
Se un ardente desio pose natura
Anche ne’ bruti che ad amar gli accende,
Il mio cor che si rende
A vista d’un amor tanto innocente
Il mio cor che sovente
Con gli occhi tuoi feristi,
Giusto e ben che d’amor senta la forza
S’egli stesso ad amarti ognor lo sforza

Non vo’ che il dio bendato
Rallenti il laccio amato
Che questo cor legò.
M’è caro il foco ond’ardo
E adoro il dolce dardo
Che l’alma mia piagò.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-PLcon - Palermo - Biblioteca del Conservatorio di Musica "Vincenzo Bellini"
collocazione Arm. I Pis. 1.1

Scheda a cura di Sebastiano D’Ippolito Tamburo
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