Tipo record
Tipo documento
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Titolo
Presentazione
Legami a persone
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
Verdi erbette e vaghi fiori
E chi fu mai bastante
L'innocente incauto Agnello
Ma non così il mio bene
Con il cor disfatto in pianto
Trascrizione del testo poetico
Verdi erbette e vaghi fiori
Se rimiro il vostro seno
Inondato lo vedo ahimè di sangue.
Vinto al fin da’ suoi martori
Il bel giglio nazzareno
Caduto in braccio a voi sen geme e langue.
E chi fu mai bastante con dolori di morte
A opprimer quel signor di cui fu vanto
Esser solo il guerriero e solo il forte?
Furon le colpe tante, colpe perverse e rie
D’un mondo e quante ancor furon le mie.
Vidde l’orrida schiera il divin Redentore.
Ahi vista fiera e nelle colpe mie
Fissando i lumi di gelido sudor
Versava i fiumi all’eterno suo Padre
Indi rivolto il suo bello ancor
Che pallido volto con mesti accenti
E lassi disse: mio Padre caro
Questo calice amaro
Se possibile fia Padre deh passi.
L’innocente incauto Agnello
Pascolando in riva al fiume
Il canoro e vago augello
Dibattendo le sue piume
La fresc’onda e bacia e sugge.
Ma se un lupo o augel rapace
Si presenta a lor davante
L’usignol non più loquace
L’agnellin tutto tremante
Tosto vola e tosto fugge.
Ma non così il mio bene
vede l’immenso stuol
delle sue doglie
e tutte avvinte il suo timor raccoglie
teme sì ma non fugge
anzi solo egli vuol col suo temere
del suo Padre divin l’alto volere
ed io crudel che sono cagion del suo penare
non piango il suo tormento
e senza pentimento
dal mio Giesù men fuggo e l’abbandono?
Con il cor disfatto in pianto
Per la via del tuo dolore
Mio tradito Redentore
Più fedel ti seguirò.
Voglio amarti e amarti tanto
Con dolermi a tutte l’ore
Fin che in braccio al santo amore
Lieto l’alma spirerò.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Mss. N. 112
Scheda a cura di Ivano Bettin