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Legami a persone
Redazione
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Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
De Golgota sull'alte orride cime
Di pietà non è più degno
Ma pian che tra il terrore
Se nascosta resta l'alma
Cuori su su. Dall'amor che vi mostra
Scendon le stille dalle pupille
Non più lagrime no ferma il tuo pianto
Se allo spirto verginale
Trascrizione del testo poetico
Del Golgota sull’alte orride cime
Al Padre irato ad acquietar lo sdegno
Bel sagrificio offria di pena e duolo
L’innocente Figliolo;
Ed al girar di moribondo lume
Alla terra dicea l’ultimo addio.
Allora il popol rio
Vidde batter la notte
Orride piume in orror di deserti,
Tra rotti scogli e conquassate mura
Di sepolcri divisi e monti aperti
Sente ch’ogni infrantume fuoco,
Lampi, fragor, tuoni e saette
Nel suo tremar promette.
Di pietà non è più degno
Fatto scopo dello sdegno
Chi superbo un dì peccò.
Prende l’armi di furore
Anche amore
Se la colpa l’invitò.
Ma pian che tra il terrore
Del minacciato orrore
Bel raggio di pietà vedo apparire.
Scordato dei dolor, delle sue pene
L’appassionato bene
De’ suoi crocifissor fatto avvocato
Padre grida per ciò Padre perdona
A questo popol stolto
Già che sol d’ignoranza è il lor peccato.
Deh resti pur sepolto nel corpo mio trafitto
Col giusto sdegno tuo il lor delitto.
Se nascosta resta l’alma
’N un sepolcro si felice
Qual fenice
Passerà di morte in vita.
Prova il cuore un gran contento
Nel tormento
E salubre è la ferita.
Cuori su su. Dall’amor che vi mostra
Nel suo penar l’appassionato Iddio
La Madre ancor dal suo dolor ferita
A contemplar v’invita.
Versa sangue il Figlio
Ed ella il pianto se pur pianto
E non sangue è quel liquor che il manto
Tutto gli macchia
E lascia il cuore esangue.
Onde di due dolor fatto un dolore
Due ferite a un ferir facea l’amore.
Scendon le stille dalle pupille
Fin su del seno stanza del cor.
Non già per piangnere
Ma per accendere
Il rio veleno del suo dolor.
Non più lagrime no ferma il tuo pianto
Donna afflitta e dolente
Il Figlio esclama se il pianger tuo cotanto
Fa con piena maggior crescere il duolo.
L’umano germe eletto ti dono per figliolo:
E per ciò Donna il tuo figliol t’ha detto.
Donna ti chiama il tuo celeste Padre
Acciò l’uomo chiamar ti possa Madre.
Se allo spirto verginale
Fu lo scambio doloroso
Fu per noi vantaggioso
Che tal sorte ci toccò.
Crebbe tanto il nostro preggio
Che il dispreggio
In gran lode si cambiò.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Mss. N. 116
Scheda a cura di Ivano Bettin