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Descrizione analitica
Partitevi da me
Vago spirto di natura
Nel mattino aperta cade
Meste cure fuggite
Vaga nube quando muore
Meste cure fuggite
Oh turbe turbate
Trascrizione del testo poetico
Partitevi da me,
Cure angosciose,
A le reggie penose
Il vostro piè torcete
Una rozza quiete
Vorrei goder fra l’erbe.
Partite, o cure acerbe,
Di frale humanità figlie sciagure.
Vago spirto di natura
Poco dura
se non ha varie le tempre.
Sperar vita e pianger sempre
È follia d’infermità,
È bandita qua giù l’eternità.
Nel mattino aperta cade
Una pioggia di ruggiade
Su le fertili campagne
E per morte di stelle un[‘]alba piagne
Ma ‘l prato che fa la pietà lo turbò
Il verde suo manto
Per gioie di pianto
Più lieto si vide
Quando lagrima l’alba
Il prato ride.
Meste cure fuggite,
Volate, gite là dove nasceste
Voi che sete dell’anima peste
Fra liete solitudini che fate?
Vaga nube quando muore
Il suo verno Genitore
Su le tepide campagne
Con lamenti di tuono il morto piagne.
Ma ‘l prato che fa la pietà lo turbò.
Dal maggio sereno
Frondoso terreno
Fiorito si vide
Nella morte del verno
Il prato ride.
Meste cure fuggite,
Volate, gite là dove nasceste
Voi che sete dell’anima peste
Fra liete solitudini che fate?
O turbe turbate,
Avvanzi del duolo
Di mesta città
Uscite, venite
E l’erbe girate
Che rustico suolo
Mestitie non ha
E se vi diè pianto di morte un astro
Mella scola del riso il prato è mastro.
Paese
Lingua
Segnatura
fondo Baini
collocazione 2486.10
Scheda a cura di Ivano Bettin