Scheda n. 8042

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, tra il 1600 e il 1700

Titolo

Speranza ingannatrice

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Cesti, Antonio [Pietro] (1623-1669)

Fa parte di

Redazione

[Roma : copia, XVII sec.]

Descrizione fisica

C. 21r-30r ; 81x225 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Titolo dall’incipit testuale. Capolettera ornato per mano di Silvestro Nola, copista della bottega di Lanciani.

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria, la minore, 3/4)
Speranza ingannatrice
2.1: (recitativo-arioso, c)
Basta! La gelosia che mi tormenta
3.1: (arioso, 3/4)
Tu vorresti addormentarmi
4.1: (aria, do maggiore, c)
Ma pur troppo io ti conosco
5.1: (arioso, 3/2)
Ma pur troppo io ti ravviso
6.1: (aria, do maggiore, 3/4)
L'alma mia più stolta non è
7.1: (arioso, 3/2)
More alle gioie et al martir

Trascrizione del testo poetico

Speranza ingannatrice
Partiti dal mio core.
Basta solo il mio dolore
A rendermi infelice.

Basta! La gelosia che mi tormenta
Con sì aperti affanni, senza che tu
Con menzogneri inganni,
Mostrandomi contenti,
Raddoppi all’alma mia
Col desio delle gioie i suoi tormenti.

Tu vorresti addormentarmi,
O speranza, tra le pene,
Per che mai dalle catene
Non potessi liberarmi.

Ma pur troppo io ti conosco!
So ch’il tuo riso è pianto,
Il miele è tosco.
Tu vorresti ch’il mio foco
Si facesse ogni hor maggiore
E che cenere il mio core
Diventasse a poco a poco.

Ma purtroppo io ti ravviso.
So ch’è tosco è il tuo miel, pianto il tuo riso.

L’alma mia più stolta non è,
Non si fida d’un[’]infida
Che non gl’ha serbata mai fè.
S’ho da piangere voglio piangere
Per le pene ch’amando provai.
E non voglio il core mio frangere
Per un bene ch’invano sperai.
Quando di vana speme un cor si pasce,

More alle gioie et al martir rinasce.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rc - Roma - Biblioteca Casanatense
fondo Baini
collocazione 2486.3

Scheda a cura di Ivano Bettin
Ultima modifica: