Scheda n. 7869

Tipo record

Scheda singola

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1748

Titolo

Cantata a 2. Maria e S.Gio:a piè della Croce / con Stro.ti di F.Valentini/1748

Presentazione

Partitura e parti

Legami a persone

compositore: Valentini, Giovanni Andrea (XVIII sec.)

Redazione

[S.l. : copia], 5 febbraio 1748]

Descrizione fisica

Partitura autografa(12c.)e Parti:2S(11c.)2vlI(4c.)2vlII(4c.)2bc(6c.) ; 230x320 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Dalle specifiche indicazioni si desume quali siano i due strumenti con funzione di bc "Segue l’aria senza cembalo e strumenti pizzicati" e per questi ultimi "col arco" o "pizzicato". Alla fine della cantata si legge la seguente invocazione conclusiva "Deo Uno, et Trino Gloria, Laus et Honor/Filio, Sponse, Matri, et Ioanni Evangel.", quindi il compositore annota "In Infermaria colla podagra" indicando la particolare condizione fisica e il luogo dove si trovava il 5 febbraio 1748, data di completamento della cantata.

Titolo uniforme

Regina de dolori. Cantata morale

Organico

Soprano, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

Sartori 1962: p. 353

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
S.Giovanni, Regina de dolori
2.1: (recitativo, c)
Maria, Giovanni udii che in questo basso esiglio
3.1: Adagino(aria-refrain, si♭ maggiore, c)
Maria, S, Qual conforto è mai per quella (A)Se il più caro vede esangue(B) Aria bipartita con Da Capo
4.1: (recitativo, la minore, c)
S.Giovanni, S, Madre piangete? In vero
5.1: Andantino(aria-refrain, fa maggiore, 3/8)
Maria, S, Cuore più non tardar (A)Fa’ ch’ogni limpidetto(B) Aria bipartita con Da Capo
6.1: (recitativo, c)
Gesù/Maria, Quando Gesù trafitto / Ah amor mio è grato un tal incarco /E pur dalla natura / Non più Giovanni uniamo
7.1: Duetto(aria-refrain, c)
Gesù/Maria, Già ch’ebbi la sorte (A) Già ch’ebbi la sorte(B)Aria con Da Capo

Trascrizione del testo poetico

S. Giovanni
Regina de dolori
Misera Genitrice
Della tua prole moribonda udiste
L’ultima volontà.

Maria
Giovanni udii che in questo basso esiglio
Io debba esser tua Madre e tu mio Figlio
Ma qual sollievo è questo
Per un’afflitta e sconsolata Madre
Che morir veda con tormento atroce
Un Figlio ed un tal Figlio in una Croce!

Qual conforto è mai per quella
Infelice tortorella
A cui salvo nel suo nido
Un dei figli gli restò.
Se il più caro vede esangue
Tutto intriso nel suo sangue
Che rapace angelo infido
Sotto gli occhi gli svenò
Qual conforto all’infelice
S’un dei Figli gli restò.

S. Giovanni
Madre piangete? In vero
Giusta n’è la cagione
Né alcun si dolse mai con più ragione
Ma che dovrò far io?
A cui l’odio spietato
De’ Scribi e Farisei tolse il Signor
Tolse il Maestro amato.

Maria
Cuore più non tardar
Tramanda alle pupille
Un mar d’amare stille
E piangi il tuo Signor.
Fa’ ch’ogni limpidetto
Garrulo ruscelletto
Minor di te si veda
E invidi il tuo dolor.

S. Giovanni
Quando Gesù trafitto
Me vi diede per figlio
Con amabil consiglio
Di tutto il germe umano
Vi stabilì per Madre.
Maria
Ah amor mio è grato un tal incarco
Ch’a quanti ah quanti oh Dio
Madre non mi vorranno
Mentre ritorneranno
Col suo peccare indegno
A por Gesù mio Figlio in questo Legno.
S. Giovanni
E pur dalla natura
Ch’a così avuto scempio
Inorridisce e trema
Prender dovrebbe l’uom norma ed esempio.
Maria
Non più Giovanni uniamo
Della natura al duol le nostre voci
E un Dio sì buon preghiamo
Che per il germe umano
Il sangue suo non sia versato invano.

[Duetto]
Maria
Già ch’ebbi la sorte
Di darti ricetto
Nel puro mio petto
Mi venga permesso
Pregarti o Gesù.
S. Giovanni
Già ch’ebbi la sorte
D’avere ricetto
Nel dolce tuo petto
Mi venga permesso
Pregarti o Gesù.

Maria/S. Giovanni
Fa’ sì che tua morte
Figliolo diletto
Dia morte al peccato
E termini adesso
La sua schiavitù.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Af - Assisi - Biblioteca e Centro di documentazione francescana del Sacro Convento di S. Francesco
collocazione 471-3

Scheda a cura di Maria Lucia Anselmi
Ultima modifica: