Scheda n. 7841

Tipo record

Scheda singola

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1747

Titolo

Cantata a 2: Per L’Immacolata Concezione di Maria/ Angelo, ed Adamo con Stromenti/di F. Giov. Andrea Valentini Min.r Con.le/1747

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Valentini, Giovanni Andrea (XVIII sec.)

Pubblicazione

[S.l. : copia, 5 ottobre 1747]

Descrizione fisica

Partitura autografa di c. 34 ; 230 x310 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Lunga e complessa Cantata nel cui frontespizio recante una vistosa cancellatura, il compositore indica "con Stromenti" che nel catalogo Sartori vengono indicati come due violoncelli.

Titolo uniforme

E come, e qual sugli occhi. Cantata, Cantata a 2.Per L'Immacolata Concezione di Maria

Organico

Soprano, tenore e 2 violoncelli

Repertori bibliografici

Sartori 1962: pag.351

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, sol minore, c)
Adamo, T, E come, e qual sugli occhi
2.1: Presto(aria-refrain, re minore, c)
Angelo, S, Pieno è di rabbia e freme(A)Sente la forza e teme(B) Aria bipartita con Da Capo
3.1: (recitativo, c)
Adamo, T, Oh sorte bella!Oh.me felice! Oh quanto
4.1: Allegro(aria-refrain, la maggiore, 6/8-2/4)
Adamo, T, Nel terreno d’un concavo seno(A)Mentre godo di rabbia si strugge (B) Aria bipartita con Da Capo
5.1: (recitativo, c)
Adamo, T, Ma se è così, tu ascolta il parer mio
6.1: Duetto (Andante)(aria-refrain, sol minore, 3/4 c)
Adamo, T, Non è si chiaro il sole(A)Su la terrestre mole(B) Aria bipartita con Da Capo
7.1: (recitativo, do maggiore, c)
Adamo, T, Se questo è il dì che le speranze accoglie
8.1: Allegro(aria-refrain, mi minore, 2/4)
Adamo, T, Il giorno giocondo(A) Si narri,si dica(B) Aria bipartita con Da Capo
9.1: (recitativo, la minore, c)
Angelo, S, È Santo è bello è pio
10.1: Alla Francese(aria-refrain, la minore, 3/8 -c/)
Angelo, S, Celebrar le belle glorie(A) D'esaltar le sue vittorie(B) Aria bipartita con Da Capo
11.1: (recitativo, fa maggiore, c)
Adamo, T, Troppo lontane aimè! fur mai descritte
12.1: Andante(aria strofica con intercalare, sol minore, c)
Angelo, S, Fortunata verginella(A) Caro amor del mio Signore(B) Aria bipartita con Da Capo

Trascrizione del testo poetico

Adamo
E come, e qual sugli occhi
Luce mi balenò? nel cupo fondo
Di quest’oscuro sotterraneo seno
Dove tant’anni e Lustri
E tanti numerai secoli andati
Raggio già mai di luce
Non viddi penetrar.
Ed or sì chiaro io qui rimiro il giorno?
E il sole può? Ma il sol
Non ha luce sì viva. Ah so che sia
Qualche grata novella il ciel m’invia.

Angelo
Adamo

Adamo
Eccomi

Angelo
Ascolta.
È un fausto
È un caro avviso bel quel ch’io ti reco
Ciò che tanto aspettasti
Ciò che mai sempre in questo limbo è stato
Di tue fervide brame
Di tue lunghe carezze il dolce oggetto
Quel Santo intatto immacolato parto
Di Colei che tu sai alfine è giunto.

Adamo
Che dici? Ah dunque è ver...?

Angelo
Sì. La gran donna
Prescelta a ristorar del mondo i danni
È già concetta.
Oggi è quel giorno in cui
Dell’eterno Fattore
La sapienza, l’amor, l’onnipotenza
L’opra bella compì. Per ogni lato
Lieto si applaude e gode
E Cielo e terra e mar. E colui solo
Ch’Eva sedusse e tolse all’uom la pace
Per tal opra si sdegna e non gli piace.

Pieno è di rabbia e freme
L’invitto serpe altero
Vede che il proprio impero
Comincia a vacillar.
Sente la forza e teme
Della virtù divina
Se il piè d’una Bambina
Tutto lo fa tremar.

Adamo
Oh sorte bella! Oh me felice! Oh quanto
L’ampio violento fiume
Del gaudio e del contento
Che tutto mi sorprende
Nel cor mi inonda! Ah benedetto sia
Clementissimo Dio sempre il tuo nome.
Ma chi mi narra come
La vittoria seguì? Deh tu mi spiega
Angelo amico ancora
Il sublime mistero.

Angelo
Odi et adora
L’infinita bontà già già formata
Era nel sen materno
E in ogni membro e parte organizzata
L’infinità di lei terrestre salma.
Già del delitto antico
Stava per essere reo
Se da matrice infetta
L’origine traea
L’imminente di Lei composto umano
Quando un vivo splendore in quel momento
Ché l’alma fortunata
Dal nulla uscì e che la forte mano
Di quel Signor che la creò l’infuse
Tutto ingombrò l’inanimato feto
All’insolito lume, al gran prodigio
Si avvilì la natura
Stupefatta ristette
L’onor del primo passo
Alla grazia cedé
Quella si confuse
Questa precorse allor ed in tal guisa
Perfezionando il nobile lavoro
Ad eccelsa si diede augusta infante
Ancor nel primo istante
Il vanto e la fortuna
D’esser intatta e senza macchia alcuna.

[Adamo]
Intesi. Il mio desiro è soddisfatto.
E molto
Del divino saper del divin braccio
L’arte sagace e il modo industre ammiro
Ma intanto basta a me che suo malgrado
L’abbia al fin rimirata il rio serpente
Tutta rai, tutta bella ed innocente.

Nel terreno d’un concavo seno
Bench’io stia chiuso e ristretto
A dispetto d’un aspide indegno
Per impegno più allegro mi fò.
Mentre godo di rabbia si strugge
nel veder che una donna distrusse
Quel velen che ogn’alma infettò.

Adamo
Ma se è così, tu ascolta il parer mio
Se ancor ne’ primi albori
Del vero sol l’Aurora
Apparve tanto vaga e luminosa
Fra tutte l’opre ancor più insigni e rare
Dell’immenso fattor dovunque ei regna
Altra non v’è né vi sarà più degna.

Angelo
Dicesti il ver. Nelle celesti sfere
Fra gli angelici cori
E in tutti quanti i tuoi più illustri figli
Pregio non v’è ch’ai pregi suoi somigli.

Adamo/Angelo
Non è sì chiaro il sole
Il sol sì chiar non è
Non v’è nel Cielo stella
Ch’arrivi al suo splendor
Non è l’alba sì bella
Ch’arrivi al suo splendor.
Su la terrestre mole
Non avvi neve o figlio
Che uguagli il suo candor.

PARTE SECONDA
Adamo
Se questo è il dì che le speranze accoglie
Di tanti cuori e che precorso venne
Da tanti voti egli è ben degno, sia
Manifesto a mortali or vanne adunque
Vago garzone alato in un baleno
Vola al popolo eletto in Palestina.
Ai miei freschi nipoti
Ai figliuoli d’Abramo
Alle tribù tu svela il grande arcano
Vanne ti prego và. Sol io con queste
Che vedi quaggiù meco anime elette
Gioir non debbo il privilegio eccelso
Annunzia e fa che sempre ed ogn’intorno
Sia solenne nel mondo un sì gran giorno.

Il giorno giocondo
Non basta s’onori
D’un luogo profondo
Che è pieno d’orrori
Ma dove si vinse
Si spanda il piacer.

Si narri, si dica
Che giace sul suolo
La serpe nemica
Trafitta dal duolo
Che quasi l’estinse
Che ha perso il poter.

Angelo
È Santo è bello è pio
Il fervido desìo
Ma il Ciel non vuol né io
Ah senti Adamo e godi
Con più ingegnosi modi
Ha stabilito Iddio di trionfar.
Tu sai ch’inviso a questi
Che teco stanno qui Profeti e Padri
Non chiaro appieno fu l’alto mistero
Da lungi il lor pensiero
Tra simboli e figure il penetrò.
Più chiaramente
Nelle future etadi
Ma non per questo allora
Sarà l’enigma e dichiarato e sciolto.
Dovranno umili intorno ad altre doti
Dell’insigne Reina
Prestar le genti un necessario assenso
Ma intorno a questo Sole
Libero ognun sarà, sentir l’opposto
Potrà ciascun lunghi contrasti e fieri
Avrà tal punto amor e pure (oh guarda
Quanto farà per Lei l’eterno Nume)
E pure un punto tal sempre indeciso
Prevalerà nei cuori e nelle menti
Dei popoli fedeli
E in lor la pia esultanza
Si scorgerà sì radicata e impressa
Che il pronunziar Lei rea del prisco errore
Crime si stimerà. Le sue difese
Giureranno i più saggi
E al suo candore (ed oh trionfo illustre)
D’applausi e d’ogni onore aperti segni
Daran per tutto e le provincie e Regni
Ed ecco qual sarà del tuo nemico
Il tormento maggior
Sarà il veder che il privilegio raro
Senz’una decision che chiaro il renda
Pur si creda si esalti e si difenda.

Adamo
Dunque sì lieto dì solenne e sagro
Pur diverrà nel mondo.

Angelo
Ah sì, ma solo nei secoli remoti
E allor sarà che risuonar la terra
Con cento eletti armoniosi modi
Per tutto s’udirà d’applausi e lodi.

Celebrar le belle glorie
Di Colei lassù non lice
Darà poscia al dì felice
La pietade un degno onor
D’esaltar le sue vittorie
Avrà l’uomo il bel costume
E portarsi in maggior lume
Di sua vita il primo albor.

Adamo
Troppo lontane aimè! fur mai descritte
Le future allegrezze e il comun gaudio
Ma il dì però festivo
Intorno a cui avrà, come tu dici,
La gran Mente immortal provida cura
Niun vieterà che in questo speco intanto
Si solennizzi almen e come, oh Dio!
Come soffrir potrei che oggi risplenda
E tante volte torni privo d’onor?
Alle mie mire opposto
Non credo il ciel. Al santo e pio costume
L’eletto stuol dell’alme mie compagne
Inviterò. Farò ch’il nobil vanto
Si lodi sempre ed or lo lodo e canto.

Angelo
Festeggia pur: sarò compagno anch’io
Non parto no, né altrove il volo stendo
Secondo il tuo voler e lo commendo

Angelo/Adamo
Fortunata Verginella
Sei vezzosa sei pur bella
Per te presto avrà l’impero
La depressa umanità
Per te presto avrà lo spero
La bramata libertà.

Adamo
Caro amor del mio Signore
Ti ringrazio, Dio t’adoro
Quanta stima in tal lavoro
L’infinita tua bontà.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Af - Assisi - Biblioteca e Centro di documentazione francescana del Sacro Convento di S. Francesco
collocazione 471-5

Scheda a cura di Maria Lucia Anselmi
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