Scheda n. 7704

Tipo record

Scheda singola

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1710

Titolo

Cantata a 3 voci con str: sopra la Passione di N.S. / d’Anton Franc. Piombi / 1710 / N. 1

Presentazione

Partitura

Legami a persone

Redazione

[S.l. : copia, 1710]

Descrizione fisica

1 partitura (10 c.) ; 220x280,5 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Ad ogni singola voce vengono affidati un recitativo e la seguente aria. Particolare l’introduzione strumentale violino solo (15bb) nell’aria 5.1 per soprano.

Titolo uniforme

Chi a tal vista. Cantata, Chi a tal vista

Organico

Soprano, contralto, basso, 2 violini, viola e continuo

Repertori bibliografici

Sartori 1962: pag.321

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, la minore, c)
Chi a tal vista oggi non piange
2.1: (recitativo, c)
Ah mie crude pupille e pur vedete
3.1: Largo(aria-refrain, sol maggiore, c)
Più degna non siete
4.1: (recitativo, c)
Se oggetto di dolore
5.1: Adagio(aria-refrain, sol minore, 6/8)
Con quel rauco mormorio
6.1: (recitativo, la minore, c)
Contro te cuore ingrato
7.1: Largo(aria-refrain, do minore, 6/8)
L'un morto e l'altra esangue
8.1: (recitativo, la minore, c)
Ostinato cuor mio

Trascrizione del testo poetico

Chi a tal vista oggi non piange
Più dei sassi ha duro il cuore
Se ogni sasso ancor si piange
Per pietà d’un Dio che muore.

Ah mie crude pupille e pur vedete
Quella trafitta umanitade esangue
E ancor negar potete
Una stilla di pianto a tanto sangue
Se quell’amabil seno
Che lacerato e tanto
Non fa struggervi in pianto
Ah se chinate almeno
Chinate per vergogna a terra il ciglio
Ma ohimè qual vista
A’ piè del morto Figlio
Giace la madre in quel funesto suolo
Egli ucciso dal ferro ella dal duolo
Di quelli odio e furore
Il carnefice fu di questa Amore.

Più degna non siete
D’aprirvi a mirare
Mie luci sì amare
Pur or non piangete
O tutto il mio sangue
Versato in due fiumi
Amari miei lumi
O al dì mi chiudete.

Se oggetto di dolore
È tutto ciò che miri
A che serbar mio cuore
Vuoi le lacrime tue i tuoi sospiri
S’alzi la fronte al Cielo
Vedrai che per l’orrore
Di tenebroso velo
Tutto si copre il volto intorno intorno
Vedrai che per dolore
Langue svenuto il sole a mezzo il giorno
Se volgi i lumi al suolo
Vedrai che egli si scuote dal gran duolo
Ogni rupe più dura ancor si frange
Così la terra e il cielo
Sente del suo fattor la morte e piange.

Con quel rauco mormorio
Che fa il rio dentro le sponde
Piangon l’onde il suo fattor
Quell’Augel che dolce plora
Piange ancora il crudo fato
Dell’amato suo Signor

Contro te cuore ingrato
Scrive la terra al ciel cifre d’orrore
E leggi registrato
Nelle piante e negli Astri ah traditore
Per tua cagion non già per noi morio
Il nostro Creatore il nostro Iddio
Noi sebbene innocenti
Mesti afflitti e dolenti
Mostriam nel suo morire il nostro lutto
Tu sol ch’hai fatto il male
Lo miri empio mortal a ciglio asciutto

L’un morto e l’altra esangue
Opra del tuo furore
Tu miri o Peccator la madre e il figlio
E pure a tanto sangue
Negare oggi potrà
Due stille di pietà l’amaro ciglio

Ostinato cuor mio
Tu sei pure di corno e non ti frangi
E qual cagione di Dio
Di pianger averai s’ora non piangi.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Af - Assisi - Biblioteca e Centro di documentazione francescana del Sacro Convento di S. Francesco
collocazione 315 -7

Scheda a cura di Maria Lucia Anselmi
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