Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Copista B. L’appellativo è ricavato da altra fonte. Nel manoscritto le sezioni 3.2, 5.2 e 8.2 sono indicate come 2°.
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Bibliografia
Descrizione analitica
[O]ve per gl'antri infausti
Hebber tregua i tormenti, e così disse:
«Ombre care ignote al giorno
Caro a voi dannate pene
Colà dove ridente
Col pianto mi vanto
Languire morire
Non è nel crudo Averno
Quant'è più chiuso Amor tanto più noce
In amor doglia penosa
Se mi crescono i tormenti
Così disse e dal fondo
S'ha pietà d'un amante anche l'inferno?
Trascrizione del testo poetico
[O]ve per gl’antri infausti
Del Tanaro infelice
Si varca a la maggion dell’ombre accese
Della morta Euridice
Le Furie a intenerir Orfeo discese
Su l’ebano sonoro
Che dié mente alle fiere,
E vita a i scogli tese le fila d’oro
Sciolse l’ali così de’ suoi cordogli.
Tacque Cocito, e mentre con musica
Pietà l’alma trafisse
Hebber tregua i tormenti, e così disse:
«Ombre care ignote al giorno
Vago horror di stigio re
Pria che io faccia al ciel ritorno
Il mio ben rendete a me.
Caro a voi dannate pene
Per conforto al mio languir
O rendetemi il mio bene
O lasciatemi morir.
Colà dove ridente
L’alba i prati indorò con le sue brine
La mia donna innocente
Innestava coi fior l’oro del crine
Angue ascoso l’uccise
E la mia speme e ‘l viver mio divise.
Col pianto mi vanto
Placar l’empietà.
Non sento il tormento
Ch’amore l’ardore
D’inferno più eterno
Nel core mi dà.
Col pianto mi vanto
Placar l’empietà.
Languire morire
Sol bramo in amor.
La gioia m’è noia
Tormento il contento
E morte la sorte
Mi niega il dolor.
Languire morire
Sol bramo in amor.
Non è nel crudo Averno
Fiamma ch’eguagli un amoroso foco
E so ben che l’inferno ancor è poco
Non di Sisifo più la pena atroce.
Quant’è più chiuso Amor tanto più noce.
In amor doglia penosa
E languir senza pietà
Vive un’alma amorosa
In eterna crudeltà.
Se mi crescono i tormenti
Corro lieto a lagrimar
Pur ch’un giorno amor consenta
Ch’io non ceda a lo sperar».
Così disse e dal fondo
Dell’Erebo dolente
Sorse l’anima bella e uscì nel mondo
Donna tu che d’amor sprezzi l’impero
Perché gioisci al mio dolore eterno.
S’ha pietà d’un amante anche l’inferno?
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Cass. 23.16
Scheda a cura di Alice Sbrilli