Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Bibliografia
Descrizione analitica
È pena maggiore
Ahi che l'anima mia
Ma poi che tanto tiranno ingrato
T'odiarò così giuro
Da le Furie imparerò
Et odierò il mio core
Mai del sole ai raggi ardenti
Accoglierò nel seno
«Dell’ethere il giro
Se gli astri nembosi
Ma questo è poco s'io non invoco
Su dell'Erebo eschino
E vegga il traditor con doglia e scherno
Che sa cangiarsi al fine
Trascrizione del testo poetico
[È] pena maggiore
Racchiudere in seno
Dell’odio il veleno
Ch’il foco d’amore
Astretto a soffrire
Sì crudo martire
Sì fiero dolore.
È pena maggiore.
Ahi che l’anima mia
Mentre t’idolatrai perfido amante
Provò per gelosia
Nell’inferno d’amor pena bastante
Senza farmi provar dell’odio ancora
L’acerbissimo duol che sì m’accora.
Ma poi che tanto tiranno ingrato
D’esser odiato ti preggi tu,
Va pur che vanto d’esser amato
Mostro spietato non havrai più.
T’odiarò così giuro.
E se già mai mi pento
Per eterno tormento
Mi precipiti il ciel nel centro oscuro.
T’odiarò così giuro.
Da le Furie imparerò
Nuova guisa d’agitarti
E se un tempo io seppi amarti
In eterno io t’odierò.
Et odierò il mio core
Se capace non è d’odio maggiore.
Mai del sole a i raggi ardenti
Riscaldar vedrò la terra
Ch’io non presti eterna guerra
Con miei voti a’ tuoi contenti.
Accoglierò nel seno
Di Cerbero il veleno
Ricetterò nel core
Di Megera il furore
Bestemmiando il tuo nome
E notte e dì per tuo duol
Per tuo mal dirò così.
«Dell’ethere il giro
Che il sole n’addita
Ti tolga la vita
Ti nieghi il respiro
Per sempre indiscrete
Spietate è rubelle
Si cangin tue stelle
In triste comete.
Se gli astri nembosi
Il mal volgeranno
Disserri a tuo danno
I vortici ondosi
Di torbido velo
S’ammantin le stelle
Ti sbranin le fere
Ti fulmini il cielo».
Ma questo è poco s’io non invoco
Dal centro horrendo a funestar tua sorte
Sdegno rabbia furor vendetta e morte
Ma che se di sotterra a farti guerra
L’odio non sorgerà
Io degli stratii tuoi
Fatta ministra acerba
Sempre t’agiterò
Sempre ti cruciarò
Per che tanto nel cor ho l’odio impresso
Che cangiarmi saprò nell’odio istesso
T’odiarò così giuro.
Odio Amor che mi rese
Suddita alle tue voglie
Pietà che mi ritoglie
Le vendette e l’offese
Le memorie passate
Le dolcezze provate
I pensieri amorosi
I sospetti gelosi
Le lagrime e i sospiri
Le gioie et i martiri
Odio della tua fé l’empia promessa
E perché seppi amarti
Colma d’interna rabbia odio me stessa.
Su dell’Erebo eschino
All’aria atre caligini
Che mi circondino
La notte il dì
Da ciechi baratri
Spir[i]ti horribili
Sol per traffiggirmi
Venite a me.
Spietate Eumenidi
Gorgoni squallide
Dalle tenaree
Grotte tartaree
Correte qui
Da faci torbide
L’empie Tesifone
Esangui e pallide
Incendi piovino
Su questo cor.
E vegga il traditor con doglia e scherno.
Che sa cangiarsi al fine
Disprezzata costanza in odio eterno.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Cass. 23.14
Scheda a cura di Alice Sbrilli