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Titolo
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Redazione
Descrizione fisica
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Titolo uniforme
Organico
Descrizione analitica
Tirsi, S, In questo dì felice
Tirsi, Ergasto, Ergasto perché sì mesto
Ergasto, Vaghe selve, limpido rio
Tirsi, Ergasto, O s'io dirti, potessi
Tirsi, Ergasto, Del cielo il bel sereno
Trascrizione del testo poetico
In questo dì felice
Nacque l’egregio figlio
Si rassereni il ciglio
E si rinnovi il giubilo
La gioia ed il piacer.
Sempre tra noi risplenda
Lucida e bella face
Ed in tranquilla pace
Sempre gioisca il cor.
Ergasto perché si mesto
E si pensoso alquanti dì ti vedo
Contro il costume tuo? Forse la fiera
Che sudando seguitasti
Han dispersa i tuoi vestri
O altri cacciator n’han fatto preda?
O forse il pesce ti scappò dall’amo,
O l’augellin dal vischio?
[Ergasto]
Né augel né pesce
Cagiona il mio dolor, Amico Tirsi
Ma una fiera ben si ch’è più fiera
E più cruda delle fiere dei boschi;
Odi in breve il mio mal.
Già ben più volte il sol varcato ha il monte
Da quel funesto giorno
In cui costretto fui
Di lasciar la mia diletta Clori,
Ella giurommi eterno il nostro amor
E questo rese il mio partir men crudo;
Oh di sventura!
Mi abbandona l’ingrata
E in fin dall’ora
Non ho di lei novella.
[Tirsi]
Se ben più dritto miri,
Vedrai che vana cura
È quella che produce
L’amor. Deh sorgi
Da questo tuo neghittoso letargo
E d’altri idea l’ingombra
Che riporti al tuo cor la calma antica.
Non vedesti l’aurora
Che più lucente apparve?
Non vedi il sol più luminoso?
Odi lo zeffiretto
Come soave spira
E come oggi più chiaro
Il fiumicello scorre.
Volgiti e vedi là nel vicin colle
Dove s’eregge di Minerva il tempio
Truppa di ninfe e di pastori
Formar tra lor carole e lieti canti
Di letizia sì nuova
Ne sai tu la cagione?
[Ergasto]
No, non m’è nota.
[Tirsi]
Io la dirò.
Oggi ritorna il fortunato giorno
In cui Carlo il Prence
Frutto ben degno
Di si illustre pianta
Vide la prima volta
Il Sol quel dì che nacque,
È quello nel qual riempissi
di letizia i cori.
[Ergasto]
Andiam tra quei pastori
A rinnovar gli auspici
Vada in oblio l’amore
E persi alla cagione
Si rallegri il mio core
E il duolo in contento si cangi.
[Tirsi]
Or da saggio ragioni
E poi che sopra a te oprato hai tanto
Unisci lieto
La tua zampogna al canto
[Ergasto]
Eccomi pronto, il mio dovere adempio
E men longa sarà la via del tempio.
Vaghe selve, limpido rio
Propagate il bel desio
Festeggiate meco unite
Dell’augusto prence il dì.
Sian felici i giorni suoi
E per sempre porti noi
Lieta pace
Il gioir nel suo gioir.
O s’io dirti potessi
Ciò che qua dentro io provo
Vedresti come son cangiato in un punto
Quella caligin densa
Che li spirti tenea quasi sepolti
Già da me dispartì
E or chiaro vedo
Ciò che pria non vedei.
[Tirsi]
Per liberarti da un malor sì rio
A te solo era d’uopo un giorno tal
Di meraviglie e d’allegrezza pieno.
[Ergasto]
Grazie dunque a te
Rendo felice giorno
Che calmasti il mio cor
E fortunato istante
Che producesti al mondo
La delizia del mondo
Il magnanimo il grande
Il giusto il pio l’amato
Principe nostro
Quegli ch’a ogn’ora…
[Tirsi]
Taci, che più sonora
Con l’umile silenzio
Un eroe di tal pregio
Il di cui merto
Mai ridir non si puote,
E vana ogni impresa sarebbe.
[Ergasto]
Or meglio fia con pastorali accenti.
[Tirsi]
Sì, esprimere del cor
Gl’alti contenti.
Del cielo il bel sereno
Del mar la placid’onda
Spesso il nocchiero invita
Lieto a lasciar la sponda
E noi le nostre cure
Lasciamo in questo dì.
Sol risuoni d’ogni intorno
Di Carlo il nome grande
E fia il giorno
Più tranquillo e più seren.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 12884
Scheda a cura di Giulio Minniti