Scheda n. 6566

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Testo per musica a stampa

Data

Data certa, 1674

Titolo

Aprile moribondo. Arricchito dalle preziose note musicali di Sua Maestà Cesarea.

Presentazione

Legami a persone

autore del testo per musica: Monesio, Pietro Giovanni (?-1684)

Pubblicazione

Copia

Descrizione fisica

Parte prima, p. 38-41

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Dopo che disserrò con man fiorita. Forma non specificata

Trascrizione del testo poetico

Dopo che disserrò con man fiorita
Il vago aprile a Zeffiro le porte,
Così mesto dicea vicino a morte.

Lasciatemi qui solo,
Ne più mi corteggiate aure volanti,
Che mentre a morte io volo
Vuo’, che seguaci miei sien solo i pianti;
Poiché a giusta ragion sospiro e gemo
Se questo è di mia vita il giorno estremo.

Questo è sì, sì
Del viver mio
L’ultimo dì;
Ne più di vita un giorno avere impetro,
E vicino a la cuna ho il mio feretro.

Esser di Primavera
Primogenito figlio a che mi vale,
Se per legge fatale
Del veglio volator, che a l’anno impera,
Dopo d’aver congiunto
In giocondo Imeneo Zeffiro e Flora,
A la mia madre in sen conuien ch’io mora?

Su dunque che fate?
Con mano gentile
Al languido aprile
La tomba infiorate.

Con aure di odore
Incensi a la pira
D’aprile, che spira
Dispensi ogni fiore.

Voi Zeffiri alati
Cangiate in sospiri
De’ vostri respiri
I placidi fiati.

Di Selve frondose
Pennute Sirene
D’affanno ripiene
Sciogliendo pietose
Le voci canore,
Piangete il fato rio d’april, che more.

Che se respinti a i gelidi Trioni
I rigidi Aquiloni,
Sciolsi a i Zeffiri il volo,
E dissipate le più fredde brine
Fei rinverdir l’incanutito suolo,
Ora giungendo a l’ultime rovine
L’amico aApportator d’aure serene,
Il fin de’ giorni suoi pianger conviene.

Mentre a morte April sen va
Lascia a Maggio verdeggiante
D’ogni fiore pullulante
L’odorosa eredità;

Quindi le rose e i gigli,
Che nel fin di mia vita hanno il natale,
E con pompa reale
Tra il bel popol de’ fiori ergono il trono,
Al vostro volto, o belle Dive, io dono.
Da la mia morte, intanto ogniuna apprenda
A non insuperbir di sua bellezza,
Che ben presto si perde
De vostri anni il bel verde;
E ’l fior di giovanezza
Tosto languisce e cade;
E la vostra beltade
Ch’ora ogni amante ad adorar’è intento,
È un april che sparisce in un momento.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rv - Roma - Biblioteca Vallicelliana
collocazione ARCA VII 24.12

Scheda a cura di Nadia Amendola
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