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S, Io che dal cor di Fille
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Vorrà ch'io mora
Pur se a far che mi creda
Questa speranza sola
Trascrizione del testo poetico
Io che dal cor di Fille
più d’ottener pietà non ho speranza
col più fedele e più doglioso Amante
or contender vorrei
d’amor d’aspro martir d’alta costanza
già Fille ahi quanto ingrata
più rigida che mai
crudel crudel non crede
il mio foco il mio duol e la mia fede.
Vorrà ch’io mora
la bella ingrata
e forse all’ora
mi crederà
Ma se ciò fia
troppo spietata
ed è più ria
del mostro fiero
di crudeltà di crudeltà.
Pur se a far che mi creda
e a muoverla à pietà
morir fia d’uopo ad onta d’empia sorte
lieto m’accingo ad incontrar la morte.
Quindi in voi nudi sassi
alpestri balze e dure
tronchi annosi antri opachi e selve oscure
quando prova dell’alma
vedrassi estinta questa fredda salma.
di mirti ombrosi all’or voi la coprite
e alla donna spietata
poi lagrimando dite
qui per amor suenossi e morto giace
disprezzato da te Filen costante
di lui per darle pace
qualche pietà ti muova
ed or che morto
dar puoi al cener suo un gran conforto.
Questa speranza sola
Il mio morir consola e mi da pace
Per questa inutil sorte
La cruda acerba morte all’alma piace.
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collocazione 34.5.8.1
Scheda a cura di Antonio Caroccia