Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
La testata del frontespizio a p. 171 è parzialmente corrotta a causa della rifilatura. Si nota inoltre la presenza della scritta a matita di mano recente «(Mancini)». Un’altra cantata contenuta nello stesso fondo, Arm. I Pis. 2 (7), presenta lo stesso testo letterario ma con musica totalmente diversa. Copista A.
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
S, O vaga o bella bocca
S, Che beltà che vaghezza
S, Per non farmi più penar
Trascrizione del testo poetico
Venga chi veder vuol stupori immensi
Raccolti in breve giro
D’una bocca vezzosa
Ove la dea d’Amor sen giace e posa,
Qui di perle ridenti
Vedrai vezzi leggiadri
Con labra di rubbino
Che servon d’arco al feritor bambino.
O vaga o bella bocca
Fonti d’ogni piacer
Coperto in quelle rose
Per saettar s’ascose
Il pargoletto arcier.
Che beltà che vaghezza
Chi non dirà ch’ quell’amata bocca
Il compedio non sia della bellezza
A quel sì vago innesto
Di porpore e coralli
Anche cede l’aurora
El ber vermiglio suo perde e scolora.
Labra belli e vivaci
S’io languisco a mirarvi
E che fariano oh dio i vostri baci.
Per non farmi più penar
Bella bocca dimmi un sì
Perche sempre questo core
Aggitato dal dolore
Non ha pace notte e dì.
Paese
Lingua
Segnatura
fondo Pisani
collocazione Arm. I Pis. 5.15
Scheda a cura di Sebastiano D’Ippolito Tamburo