Scheda n. 5880

Tipo record

Scheda singola

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1730

Titolo

Del S.r Bianchini

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Bianchini (1660-1730 ca.)

Pubblicazione

[S.l. : copista romano, 1700-1730]

Descrizione fisica

1 partitura ; 215x288 mm

Note

La cantata è annotata alle pp.1-7 di un ms formato da 6 carte cucite con filo; le altre carte contengono la cantata: Amor tu tenti invano di Montuoli.- In basso a destra nella prima pag. compare la segnatura 3493; in alto a sinistra: N.8. - Grossa macchia di umidità trapassa tutte le cc. del fasc. - Per l’attribuzione a copista romano cfr. Bibliografia

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, si minore, c)
S, Non tel dissi io mio core lascia d'amar
%C-1$xFC@c 8-6''D6F8C6C6D4'B4B/4-8''D6E6F4C4-/
2.1: Largo(arioso, si minore, 3/4)
S, Torna misero misero Cor
%C-1$xFC@3/4 4 4-4''.xD8F/4.E8F4E/2D8E8D/2.C/
3.1: (aria, re maggiore, c)
S, Lascia il genio di misera sorte
%C-1$xFC@c 4-8''D8'A8''D6E6F8E6F6G/8F6D6E8F6G6F8E6C
4.1: (recitativo, c)
S, È bella è cara Eurilla
5.1: (aria, si minore, c)
S, Desisti o mai dal piangere
6.1: (recitativo, c)
S, Ma che parlo di morte anzi si viva
7.1: Adagio(aria, re maggiore, c)
S, Crude larve d’amor

Trascrizione del testo poetico

Non tel dissi io mio core
Lascia d’amar non ti fidar d’un riso
Che dove impera amore
Fassi albergo di furie il paradiso.
Hor ch’hai provato al fine
Ogni male, ogni duolo, ogni veleno,
Torna misero cor torna al mio seno.

Lascia il genio di misera sorte
Le crude ritorte
Si comprano un dì
Che l’amare con pena e dolore
Non posso mio core
Più viver così.

È bella è cara Eurilla
Con un vezzo gentil l’alma innamora
È vero sì ma poi tradisce ancora.
E tu dunque vorrai
A te stesso nemico a me crudele
Penar per un’ingrata?
Amar una spietata un’infedele?

Desisti o mai dal piangere
O mio tradito cor
Se tanto hai da soffrire
È meglio di morire
Che vivere al dolor.

Ma che parlo di morte anzi si viva
E armato di giustizia
Un ampio amor s’uccida.
S’abborrisca l’infida
E tu mio core se tenti
Più s’ardisci di volgere un sol guardo
A quell’empia beltà
Un sol desio ti rinunzio ad amor.
Non sei più mio ti rinunzio ad amor.

Crude larve d’amor
Sparite dal mio cor fuggite a volo
Non vuò più lagrimar
Finito ho di penar non vuò più duolo

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Mc - Milano - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "Giuseppe Verdi"
fondo Noseda
collocazione C.42.5 (1)

Scheda a cura di Claudia Ferrari
Ultima modifica: