Scheda n. 557

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1650-1670

Titolo

Torna indietro pensier dove si va

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Rossi, Luigi (1597-1653)

Fa parte di

[cantate da camera] (n. 535/10)

Redazione

[S.l. : copia, 1650-1670]

Descrizione fisica

C. 44-52v ; 90x220 mm

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Caluori 1981: p. 98 n. 193

Descrizione analitica

1.1: (refrain, )
Torna indietro pensier
2.1: (arioso, c)
Se ti sforza dolce affetto
3.1: (refrain, 3)
Torna indietro pensier dove si va
4.1: (recitativo-arioso, c)
Oh Dio che mi sgomento
5.1: (refrain, 3)
Torna indietro pensier dove si va
6.1: (recitativo, c)
Folle se tu sapessi
7.1: (recitativo-arioso, c)
La strada del servire
8.1: Aria(aria, la minore, 3)
Del silenzio ella si chiama
8.2: (aria, la minore, 3)
La pazienza degli amanti

Trascrizione del testo poetico

Torna indietro pensier dove si và.

Se ti sforza un dolce affetto
A seguir rara beltà
Torna indietro semplicetto
E da te non uscir più
Grand’albergo di fierezza
Gran bellezza sempre fu
E qual fu sempre sarà.

Torna indietro pensier dove si và

Oh dio che mi sgomento
A periglio si fiero
Spensierato pensiero
Credilo a me per prova
Idolo altero preghiera non giova
Tu non sai che sia beltà.

Torn’indietro pensier dove si va

Folle se tu sapessi
Qual mostro è ciò che brami
Quello quello che chiami
Tesoro anima e vita
Non faresti partita
Ma se pur ti risolvi
A si lungo viaggio
Senza sperar di ritornar già mai
Guarda pensier che fai
E pur ti vuoi partire
Né credi a detti miei
Spensierato che sei
Ascolta almeno ascolta
Ciò ch’in tanto periglio
Per tua per mia salute
Ti propone il consiglio
Ohimè per quante strade
Va il pensiero alla beltà
Tutte tutte ruine e falsità.

La strada del servire oh quanto è longa
E perché raro piede orma v’imprime
Nel mezzo del camino
Un albergo vicino
Offre digiuna stanza
Che nome ha di speranza
Dell’affetto la strada è mal sicura
Che se ricco di fede
Movi per quella il piede
Masnadiero il tormento
E l’atroce compagnia
Dell’empia gelosia
Che sono il lamento
Le pene e le noie
Con barbaro tratto
Ti spogliano affatto
Rubando le gioie
Mette altre strade
E mille et a ciascuna
Un solo cieco è guida
C’è una sol via sicura
Ma di tenebre cinta
A pochi nota e sol
Dai saggi usata
E se per lei non giungi
Alla bellezza amata
E se non sai tutti i costumi e l’arti
Invan pensier tu parti.
Aria
Del silenzio ella si chiama
Segretezza il lume dà
A una cruda Che non ama
Sol per lei giunge a pietà.
Per quell’ombra si palpabile
La durezza inalterabile
Può deporre un cor severo
Silenzio pensiero

La pazienza degli amanti
Ingegnosa l’ordinò
Di occultar singulti e pianti
Con bell’arte ella spianò
Fedeltà di un’ alma nobile
Che assicura un desir mobile
È la scorta del sentiero

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Ria - Roma - Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte
collocazione Ms 1.10

Scheda a cura di Alessia Silvaggi
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