Scheda n. 5414

Tipo record

Scheda singola

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1740-1760

Titolo

La Lucrezia Cantata a voce sola con VV.

Presentazione

Partitura

Redazione

[S.l. : copia, 1740 - 1780]

Descrizione fisica

1 partitura (16 c.) ; 222x273 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Bc parzialmente numerato. - Ampia macchia di umidità su tutto il manoscritto. - All’inizio della composizione: "Introduzione alla Cantata".

Titolo uniforme

Sconsigliata Lucrezia e che facesti. Cantata, La Lucrezia

Organico

Contralto, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
A, Sconsigliata Lucrezia
%C-3$bBE@c %C-3$bBE@c'8-6BbA8G6FE8nAA6-EED8FF-8nA+6A+xFGA8AC
2.1: (aria, 3/8)
A, Ove fuggo ove mi celo
%C-3$bBE@3/8 %C-3$bBE@3/8'8-EC6GF8G-CC''C'6nBA8G-
3.1: (recitativo, c)
A, Che far deggio' morir
%C-3@c %C-3$@c4-8-''6C'F8GG-G4A6-AAbE4bEE
4.1: (aria, 3/8)
A, Nobil trofeo d'onore
%C-3$bBE@3/8 %C-3$bBE@c'8E6EF8GBFB-B{3bAF}8.G{3FD}8.E8DE4-

Trascrizione del testo poetico

Sconsigliata Lucrezia e che facesti?
Ah onor perduto, ah sposo offeso, ah Roma!
Che direte di me?
Già con funesti rimproveri
Renprincipia a lacerarmi
Entro del petto il core
E di veder già parmi
L’altro tutt’ira in faccia
Che morte mi minaccia.
Odo le voci
Della patria tradita
Che per sua figlia mi ricusa ascolto
Con mia pena infinita.
Gl’empi tuoi vanti o re Tarquinio e veggio
Come ten vai superbo
Del tuo delitto e l’onor mio calpesti
Ah sposo ah patria ah onore
Sconsigliata Lucrezia e che facesti.

Ove fuggo ove mi celo?
Chi lo scampo a piè m’addita
Son già in odio al mondo al cielo
Niun m’ode, niun m’ascolta.
Che far deggio dove andrò?
Ove fuggo ove mi celo
Chi lo scampo a piè m’addita
Son già in odio al mondo al cielo
Niun m’ode niun m’aita
Che far deggio dove andrò?
A che ovunque il passo giro
Sempre allato mi rimiro,
In sembiante orrido e fiero
Il pensiero del mio fallo
Da qui lungi andar non so.

Che far deggio? Morir si morte sola
Può involarmi all’orror del mio delitto.
Ecco intrepida vibro il fatal colpo
E già dal sen trafitto
L’ alm, che nell’error parte non ebbe,
Pura sen fugge e tanto sol ne resta
Per pochi altri momenti
Perché vuò far palese
L’ultimo suo voler in questi accenti.

Nobil trofeo d’onore,
Trafitto esangue il core
Roma ti lascio e moro
Fedel qual vissi a te.
Tu del mio sdegno erede
Vendica i torti miei,
Rendi se giusta sei
Sangue per sangue a me.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Mc - Milano - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "Giuseppe Verdi"
fondo Noseda
collocazione A.49.14

Scheda a cura di Floranna Spreafico
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