Scheda n. 5410

Tipo record

Scheda singola

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1728

Titolo

Partitura | Il buon Ladro in Croce. | Cantata Morale Canto solo con | V.V. | di | Fra’ Fran:co M.a Benedetti Min: Con:le M:ro di Cap.la nella sagra | Basilica D’Assisi. | 1728

Presentazione

Partitura e parti

Legami a persone

compositore: Benedetti, Francesco Maria (1683-1749)

Redazione

[Assisi : copia, 1728]

Descrizione fisica

C. 1r-8v + 4 c. di parti staccate

Filigrana

Non rilevata

Note

Altra numerazione: p. 1-16 + 8 p. di parti staccate]. - Parti staccate: Canto solo; violino primo, violino 2°, Violoncello. Ogni parte staccata su una pagina (il recto di ogni carta). - Annotazioni sul frontespizio: "n. 4/58 | Taci Compagno | N° 4 | Mss. N. 111".

Titolo uniforme

Taci compagno ingrato. Cantata morale, Il buon ladro in croce

Organico

Soprano, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

URFM: Benedetti, Francesco Maria: Il buon ladro in croce
Sartori 1962: p. 169

Descrizione analitica

1.1: Rec:vo(recitativo, fa maggiore, c)
[Buon ladrone o Disma o Dismas], Taci compagno ingrato
2.1: (aria, fa maggiore, 2/4)
[Buon ladrone o Disma o Dismas], Chi per il male oprar (A) / Si prende a fabricar (B); aria bipartita con Da Capo
3.1: Rec:vo(recitativo, re minore, c)
[Buon ladrone o Disma o Dismas], Lascia dunque ribaldo
4.1: (aria, re minore, 3/8)
[Buon ladrone o Disma o Dismas], Quella voce sì possente (A) / Trasformare in un momento (B); aria bipartita con Da Capo
5.1: Rec:vo(recitativo, si♭. minore, c)
[Buon ladrone o Disma o Dismas], E voi caro Signore
6.1: Andante(aria, fa maggiore, 12/8)
[Buon ladrone o Disma o Dismas], Vostra mercé Signor (A) / Vedrà la Terra e il Ciel (B); aria bipartita con Da Capo

Trascrizione del testo poetico

Taci compagno ingrato;
Tu nulla temi un Dio,
Che per immenso amore
Prese mortali spoglie
Puro agnello innocente
In mezzo a noi qual reo spasima, e muore;
A noi ben giustamente
Si dà su questo legno
Per il grave fallir premio condegno.

Chi per il male oprar
Prova tormento appena
Non merita mercede
Indegno è di pietà
Si prende a fabricar
La dura sua catena
Col dar ricetto e sede
Nel cuore all’empietà.

Lascia dunque ribaldo
Con sacrileghi accenti
Di insultare Giesù, ne’ suoi tormenti
Come se dalla Croce,
Dond’egli pende a torto
Liberar non ci possa una sua voce.

Quella voce sì possente
Che dal niente
Cielo, e terra, e mar creò
Trasformare in un momento
In contento,
Pena, e doglia ogn’ora può.

E voi caro Signore
Poiché da un duro legno
Passaggio avrete fatto al vostro Regno
D’un peccator sì rio
Degnatevi mio Dio, tener memoria
E sarò bel trofeo di vostra gloria.

Vostra mercé Signor
Questa mia navicella
Da così rea procella
Al lido passerà d’ogni contento
Vedrà la Terra e il Ciel
D’un huomo empio, e rubello
Quanto a voi caro, e bello
Siane sempre sincero il pentimento.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Af - Assisi - Biblioteca e Centro di documentazione francescana del Sacro Convento di S. Francesco
collocazione Mss. N. 111

Scheda a cura di Giacomo Sances
Ultima modifica: