Scheda n. 4670

Tipo record

Scheda singola

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1710

Titolo

La costanza vince il rigore / Cantata à due Voci con Violini e Oboè / Del Sig.r Antonio Caldara

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Caldara, Antonio (1671c-1736)

Pubblicazione

Roma : copia, 1710

Descrizione fisica

1 partitura (41 c.) ; 275x200 mm

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

La costanza vince il rigore. Cantata, La costanza vince il rigore

Organico

Soprano, contralto, oboe, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: allegro(sinfonia, sol maggiore, c)
1.2: Largo(sinfonia, mi minore, 3/4)
1.3: allegro assai(aria, sol maggiore, 2/4)
2.1: andante(duetto, sol maggiore, c)
Clori, Tirsi, Bella s’io tanto t’amo
3.1: (recitativo, c)
Clori, Tirsi, Odi importuno amante
4.1: allegro(aria, mi maggiore, 3/8)
Tirsi, Se m’innamori
5.1: (recitativo, c)
Tirsi, Di tua bellezza raggio ardente e chiaro
6.1: allegro(aria, do maggiore, c)
Clori, Vanne, parti da me t’invola
7.1: (recitativo, c)
Clori, Tirsi, Ancora avidamente in me t’affissi?
8.1: allegro(aria, si♭ maggiore, 2/4)
Tirsi, La povera cervetta
9.1: (recitativo, c)
Clori, Tirsi, Per non mirarti ahi lasso
10.1: allegro(aria, re maggiore, 3/4)
Clori, Il duol che tu senti
11.1: (recitativo, c)
Tirsi, Se dal tuo dolce impero
12.1: allegro(duetto, sol maggiore, 3/8)
Clori, Tirsi, Ha ceduto il mio rigore

Trascrizione del testo poetico

Tirsi
Bella s’io tanto t’amo
Come non ma’ami ancor.
Clori
Folle s’io te non bramo
Perché tu m’ami ancor.
T.
Non voglio disperar
Non hai di sasso il cor.
C.
No non ti lusingar
Perché ho di sasso il cor.

C.
Odi importuno amante
Legge d’amore e l’ubbidir chi s’ama.
T.
Nol niego e giusto parmi
C.
Eseguirla ti piace.
T.
Imponi ciò che vuoi.
C.
Lascia d’amarmi.

Se m’innamori
Per non amarti
Come farò
Bell’idol mio.
Vuoi tu che non t’adori
Il core amante?
Cangia sembiante
E cangierò
Desire anch’io.

Di tua bellezza raggio ardente e chiaro
Qual fulmine celeste
Contro cui non può far l’arte riparo
Dentro il mio sen discende
Per la via di quest’occhi e il cor m’accende.

Vanne, parti da me t’invola
Non mi curo d’innamorarti
Se per gli occhi Amor sen vola
Fuggi stolto da quel volto
Ch’ha poter di fulminarti.

C.
Ancora avidamente in me t’affissi?
Ancor mi sei presente?
T.
Nel mio pensiero impressa
Il cor sempre ti vede
Tal che tardo consiglio
È il dar Legge allo sguardo essiglio al piede.

La povera cervetta
Fugge ma fugge in vano
L’Arcier che l’ha ferita.
Al rivo al colle, al piano
Nel fianco ha la saetta
Che strugge la sua vita.

T.
Per non mirarti ahi lasso
Fuggirò da me stesso ecco men’ volo
C.
Dove
T.
Su quei dirupi
C.
E poi
T.
Su l’alta cima
Voglio o crudel precipitarmi al basso
C.
Nol credo
T.
A gli occhi tuoi
C.
Ingrata il crederai.
T.
Fermati ascolta
Morir vorrai?
C.
Morire
Per non amarti più.
T.
Chi tanto amasti
Dunque amar più non vuoi?
C.
Nol comandasti?
T.
Chi ti sforza ubbidir?
C.
Legge d’amore
Fermati oh Dio, non ho di sasso il core.

Il duol che tu senti
Mi desta un affetto
Che amore non è
Ma solo è pietà.
Pietà de tormenti
Né più ti prometto
Ma spera mercè
Un giorno chi sa.

Se dal tuo dolce impero
Morte non ricusai quant’or m’è caro
Per lui la vita, e il poter dire io spero
Spero che un di quest’alma
Intiera avrà sovra il tuo core la palma.

C.
Ha ceduto il mio rigore
Al valor della costanza.
T.
Vinto ho bella il tuo rigore
Col valor della costanza.
C.
La pietà diventa amore
Pur d’Amore ha somiglianza.
T.
La pietà se non è amore
Se d’Amore ha somiglianza.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MÜs - Münster - Santini-Bibliothek (in D-MUp)
collocazione Sant. Hs. 767

Scheda a cura di Magdalena Boschung
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