Scheda n. 4595

Tipo record

Scheda singola

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1714

Titolo

Dipartita amorosa / Io resto - Io parto / Cantata à 2. Con V.l. Clori e Tirsi/ Del Sig.r Antonio Caldara

Presentazione

Parte o set di parti

Legami a persone

compositore: Caldara, Antonio (1671c-1736)

Pubblicazione

Roma : copia, 1714

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Dipartita amorosa / Io resto - Io parto. Cantata, Dipartita amorosa

Organico

Soprano, contralto, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: allegro(sinfonia, re minore, c)
1.2: allegro(sinfonia, 2/4)
2.1: (duetto, re minore, c)
Clori, Tirsi, Io resto/parto, e vivo?
3.1: (recitativo, c)
Clori, Se teco del mio core
4.1: Largo(aria, si♭ maggiore, c)
Clori, Crudo addio
5.1: (recitativo, c)
Tirsi, Se teco resta o cara
6.1: Largo(aria, sol minore, 12/8)
Tirsi, Parto dissi, e dirti moro
7.1: (recitativo, c)
Clori, Ma sai perché mio bene
8.1: allegro(aria, do maggiore, 2/4)
Clori, Vivrò fin ch’amore
9.1: (recitativo, c)
Tirsi, Sento, che mi dà morte
10.1: allegro(aria, re maggiore, c/)
Tirsi, Non mi tradire dolce speranza
11.1: (recitativo, sol maggiore, c)
Clori, Tirsi, Io mi consolo almeno
12.1: allegretto(duetto, re minore, 3/8)
Clori, Tirsi, Quando senti un venticello

Trascrizione del testo poetico

A2:
Io resto/parto, e vivo?
Addio core/bene addio.

S
Se teco del mio core
Sen’ vien la meglior parte Come, ahi lassa!
Senza te, senza cor viver poss’io?
Io resto e vivo? Addio mio core addio.

Crudo addio, che non m’uccide,
Ma divide
Il mio core dal mio cor
Non m’uccide, e pur di morte
È più forte
Il tiranno mio dolor.

T
Se teco resta o cara
L’alma dell’ alma mia per cui sol vivo;
Come, ahi misero privo
Dello spirto vital vivrà il cor mio?
Io parto, e vivo? Addio mio bene, addio.

Parto dissi, e dirti moro
Io dovea mio bel tesoro
Idol mio cor del mio sen
Dirti moro mio tesoro
Si, ch’io moro, se il partire
È l’istesso, che morire,
Per chi lascia ogni suo ben.

S
Ma sai perché mio bene
Io vivo ancor benche dell’alma priva?
Perché in luogo del cor, che teco viene
Amor sen’ resta, e fa ch’Io speri, e viva.

Vivrò fin ch’amore
Vivrà nel mio seno,
Ne’ amor verrà meno
Fin che nel tuo core
La fede vivrà.
Se giunge a morire
La fè nel tuo petto
Vedrassi languire
In me quell’ affetto,
Che vita mi dà.

T
Sento, che mi dà morte,
E non m’uccide questo crudele addio,
Che me da te cor mio toglie e divide;
Ma sai perché? Perché non è più il core,
Che gli uffici di vita
Mi fa nel seno, e la speranza sola
Di rivederti o cara,
Che in vita mi sostiene, e mi consola.

Non mi tradire
Dolce speranza,
Se vuoi ch’io viva
Senza il mio ben.
Se in me languire
Vedrai costanza
Tu la ravviva
Dentr’al mio sen.

S
Io mi consolo almeno
Coll’immagine tua, ch’ho impressa in seno
Cui non cancellerà tempo né oblio
Io resto, e vivo addio mio core addio.

T
Almeno mi conforto
Coll’effigie di te, che meco Io porto,
Cui di far non potrà tempo né oblio.
Io parto e vivo? Addio mio bene addio.

T
Quando senti un venticello
Sussurrar tra fronda e fronda
Dì che quello è un sospir mio.

S
Quando senti un fiumicello
Mormorar di sponda in sponda
Dì che quello è il pianto mio.

E a quel pianto dì fra te
Del tuo martiro la cagion
Clori, Clori, Clori son io.

T
E a quel sospiro dì fra te
Del tuo martiro la cagion
Tirsi, Tirsi, Tirsi son io.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MÜs - Münster - Santini-Bibliothek (in D-MUp)
collocazione Sant. Hs. 768

Scheda a cura di Magdalena Boschung
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