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Legami a persone
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Redazione
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Titolo uniforme
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Descrizione analitica
Augelin, sospendi i vanni
Godi di quella pace
Se nascesti in libertade
O t’arresta o in lido incolto
Ma con libero volo
Augelin, sospendi i vanni
Vola rapido
Al florido lume
Già l’aura dai fiori
Le ninfe e i pastori
Sprigionan l’augelli
Folle così succede
Augelin, sospendi i vanni
Trascrizione del testo poetico
Augelin, sospendi i vanni
Qual error cieco ti guida
Non t’alletti un esca infida
Che t’invita ai proprii danni.
Non temprar l’aspro tormento
Né la sete ond’arde il seno
Che in un rio di puro argento
Corre ascoso il tuo veleno.
Godi di quella pace
Che nel cibo primier trahesti in cuna,
Non ti volger audace
Ove inganni fioriti
Ascosa rete ai tradimenti aduna;
Non creder agl’inviti
D’un labro lusinghiero
Che se perdi il tesoro
Di libertà natia
Alato prigionier tra ceppi d’oro
Sospirerai pentito
L’esca più vil d’un arboscel romito.
Se nascesti in libertade,
Augellin, libero mori.
Chi non frena i propri errori
Scorge il laccio e poi vi cade.
O t’arresta o in lido incolto
Augellin il volo errante
Se non trovi esca bastante
È grand’esca esser disciolto.
Ma con libero volo
Già per le vie del ciel rapido corre
De gl’alati compagni emulo errante.
Ferma il volo incostante
Ove folle trascorri
Dei minacciati lacci
Già tu cadi nel seno,
Già da un rio lusinghiero
Bevi incauto il veleno,
Già fra dure ritorte
Da un’esca ahi troppo infida
Suggi ingordo la morte
Hor va’ misero augello
Morto alla libertà, vivo agli affanni.
Augelin, sospendi i vanni
Qual error cieco ti guida
Non t’alletti un esca infida
Che t’invita ai proprii danni.
Non temprar l’aspro tormento
Né la sete ond’arde il seno
Che in un rio di puro argento
Corre ascoso il tuo veleno.
Vola rapido, vola
Riedi ai boschi felici
Ove i pennuti figli
Con i timidi vanni
Chiedon nei primi voli i tuoi consigli,
Vanne a terger le piume
Del fonte amico ai palpitanti humori
Che libero potrai
Rasciugarle dell’alba al più bel lume.
Al florido lume
Dell’alba bramata
Indora le piume
Bell’iride alata.
Già l’aura dai fiori
Il rio da le sponde
La nave dall’onde
Il ciel dagl’horrori
Si scioglie felice,
Tu solo infelice
Se al volo t’accingi
Mordi le tue catene e più le stringi.
Le ninfe e i pastori
Fan lieta ogni riva
E in eco festiva
Rispondon gl’amori.
Sprigionan l’augelli
Le voci più liete,
Già i muti ruscelli,
Già l’aure più chete
Sussurran fuggendo.
Tu solo tacendo
In carcere atroce
Ad un canto servil serbi la voce.
Folle così succede
A chi del proprio error siegue il consiglio,
Chi con libero piede
Scherza intorno al periglio
All’hor che prova il mal crede a gl’inganni.
Augelin, sospendi i vanni
Qual error cieco ti guida
Non t’alletti un esca infida
Che t’invita ai proprii danni.
Non temprar l’aspro tormento
Né la sete ond’arde il seno
Che in un rio di puro argento
Corre ascoso il tuo veleno.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Sant.Hs.4086.15
Scheda a cura di Ivano Bettin