Scheda n. 4400

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica a stampa

Data

Data certa, 1673

Titolo

Una crudel beltà / [Carlo Grossi]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Grossi, Carlo (1634-1688)
autore del testo per musica: Monesio, Pietro Giovanni (?-1684)
dedicatario: Leopoldo I d'Asburgo (1640-1705)

Pubblicazione

Venezia : Francesco Magni Gardano, 1673

Descrizione fisica

P. 337-352

Filigrana

Non rilevata

Note

Il testo poetico figura in La musa seria parte prima delle poesie per musica di Giampietro Monesio. Alla Sacra Maestà Cesarea dell’Imperadore Leopoldo Primo, In Roma, nella stamparia di Giuseppe Coruo, e Bartolomeo Lupardi stampatori camerali e vaticani, 1674, pp. 189-190 con il titolo: Incredulità pertinace di bella Donna.

Titolo uniforme

Una crudel beltà. Cantata, Discorre sopra la crudeltà della sua donna

Organico

Basso e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Sirch 1999: 5.28, pp. 111-112

Descrizione analitica

1.1: (Arioso, C)(do minore, c)
Una crudel beltà
@c %@c %F-4$bBE@c 2.G8G.b,8A/2. F16FGbAG/b,8E16DE
2.1: (do minore, c)
Ode con mesti accenti
3.1: (c)
Gronda dagli occhi miei
4.1: (arioso, 3/2)
O codardi miei lumi
5.1: (arioso, do minore, c)
E se pur l'alma afflitta
6.1: (arioso, do minore, 3)
Piangete da per voi

Trascrizione del testo poetico

Una crudel beltà
Per non mi corrispondere
Incredula si fa.

Ode con mesti accenti
Palpitar fra le labra
Oppressa dal rigor d’aspri tormenti
L’anima agonizante
E pur ingrata non mi crede amante.
Ma con fiera empietà
Per non mi corrispondere
Incredula si fa.

Gronda da gl’occhi miei
In liquefatto umore il cor converso
Onde nel pianto immerso
Perché creda che l’ami
Io giuro al ciel fò voto e gl’astri invoco
D’espormi ad un suo cenno al ferro al foco.
Offro a mille flagelli il cor costante
E pur l’ingrata non mi crede amante.
Ma con fiera empietà
Per non mi corrispondere
Incredula si fa.

O codardi miei lumi
Se’l rigor pertinace
D’una beltà fugace
Distemprandosi in fiumi
Mai non poteste frangere
Havete fatto assai col vostro piangere.
Ma se quel vostro argento
Ch’in lacrimose stille
Vi fe’ sparger invano il mio tormento
A comprar d’empia donna un solo affetto
Mai bastante non fu
Piangerete a mio dispetto,
Se per lei piangete più.
E se pur l’alma afflitta
Vi sforza a deplorar né si consola,
Un’altra volta sola
Provate a lagrimar lumi dolenti
E se ai vostri torrenti
Avvien ch’ella non creda
Piangete da per voi che non vi veda.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Bc - Bologna - Museo internazionale e Biblioteca della musica
collocazione AA.93.28

Scheda a cura di Licia Sirch
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