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Legami a persone
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Redazione
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Titolo uniforme
Organico
Descrizione analitica
Che non t'ami, Amarille
Ingannato Pastorello
Penosa gelosia
Ardo, ma poi chi sa
Trascrizione del testo poetico
Che non t’ami Amarille,
Che incominci ad odiarti
E con qual core t’amo
E quel primo ardore,
Che da begl’occhi tuoi mi scese in seno
Langue, langue crudel, ma non vien meno.
Un timor freddo, un gelo,
Una pietà di me, del mio tormento,
Un pensier del tuo inganno,
Della fè, che rompesti, e mille e mille
Finti sospiri, parolette e sguardi
Intorno al cor mi stanno
E dicono: Pastor, fuggi Amarille.
Ingannato Pastorello,
L’infedel, che ti tradì
Fuggi, sì,
Ma crudel poi non l’odiar.
Nella siepe con la rosa
Sta nascosa l’ape ancor,
Ama il fior,
Ma la man non v’appressar.
Penosa gelosia,
Che affliggi l’alma mia da me, che brami?
Che Amarille non m’ami,
Come ciò voler puoi,
Se son figli d’amor gl’affanni tuoi?
Dimmi, dimmi, che lunge
Vada dal suo sembiante,
Che lo stral, che mi punge,
Nasconde agl’occhi suoi,
Ma che sia amante, amante abbandonato
Tradito amante e vilipeso, oh Dio,
E lo soffri, cor mio.
Amarille infedele amor non merta,
Merta sdegno e vendetta, odio, dispreggio
E quei begl’occhi e quelle
Vaghe guancie di rose,
Quel dolcissimo riso,
Quelle labra amorose
Son labra ingannatrici
Mendace il riso, insidioso il guardo
Merta sdegno, lo so, ma pure io n’ardo.
Ardo, ma poi chi sa,
Languendo a poco a poco
Quest’amoroso foco
Lo sdegno vincerà.
Ò vincerà lo sdegno
Ò il cor, che geme in seno,
Sciolto dal giogo indegno
Meno sospirerà.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione A.7.14 (A.1.6).7
Scheda a cura di Berthold Over