Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Il tit. si ricava dall’intitolazione a c. 7r; ivi, in alto a sinistra: Cantata (altra mano). - Per attribuzione incerta a Carlo Grossi cfr. Repertori bibliografici.
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Descrizione analitica
Soldato e dove sei
Che i sdegni e l'ire tue
Sì sìsdegnar m'aggrada
S, Cavalliero or via che fai
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Cavalliero olà che tardi
Rise Ergindo e Clorilla
Trascrizione del testo poetico
Già udiansi alte querele
Uscir da loco chiuso,
Quando Ergindo confuso
Accorrendo alle grida
Trasse la spada, aprissi il varco e ignuda,
Sopra morbido lino,
Star con volto supino
Vide Clorilla e udiala minacciante
Esagerar così.
“Soldato e dove sei
Ben’io, ben’io saprei
Rintuzzarti l’orgoglio.
Accostati ch’io voglio
Venir teco al cimento
Che i sdegni e l’ire tue già non pavento.
Sì, sì pugnar m’aggrada
Cavalier, tratti qua, snuda la spada!
Che più stai neghittoso! Homai che pensi
Ah, ah più non conviensi
Star a bada. Habbi pur coraggio e lena
Drizza il tuo brando e mena
Colpi audaci ver me che non m’arretro.
Nume guerrier, da te vittoria impetro.
Cavalliero hor via che fai,
Quanto sai
Spingi pur ver me quel ferro,
S’io l’afferro
Diverrà qual cera al sole.
Mie parole
Son veraci e se non trova
Fé la lingua, eccomi in prova.
Cavalliero olà che tardi
I miei guardi
Son di foco e già mi scuoto.
Colpo voto
Non andrà ti sfido a guerra
Vuò che a terra
Se’l cimento a me non nieghi
La tua spada al fin si pieghi.”
Rise Ergindo e Clorilla,
Che di voce era sì più audace e brava,
Tacque ed aperti gli occhi
Fe’ veder che dormendo ella sognava.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Mus. F. 1360.2
Scheda a cura di Licia Sirch