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Organico
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Bibliografia
Descrizione analitica
Lieve al piè, grave al passo e vaga al volto
Zodiaci di splendor, lattee di lampi
Orizonti Palestini
Venite pur venite
Stazionario dei monti è fatto il sole
La Rosa tenera
Che a sì alta eroina in un tal loco
Ogn’ossequio alla fin o è nulla o è poco
Trascrizione del testo poetico
Lieve al piè, grave al passo e vaga al volto,
L’intatta Galilea,
Del Nazzareno Infante inclita Madre,
Corteggiata da squadre
Di sostanze assistenti,
Preme le zolle ebree
Di montagne giudee;
E dove posa il piè ben sia che stampi
Zodiaci di splendor, lattee di lampi.
Orizzonti palestini,
Ch’accogliete in grembo il sole,
Or tra danze e tra carole,
A tal dea porgete inchini.
Fermate, rimirate
La bellezza, la vaghezza
Di sì alta Imperatrice;
Che direte al veder un sì bel viso?
Passeggia per i monti il Paradiso.
Su da sponde di vostr’onde
Accorrete o Teti qui,
Ed a voci di stupori
Deh lodate un sì bel dì.
Venite pur venite
Poiché al solo mirar donna sì bella
Con tacita favella
Direte ben già che il dovere il vole
Stazionario dei monti è fatto il sole.
La rosa tenera
Con sui cinabri
Con lingua mutula
Li giurì fé.
Il giglio candido
Con lattei labri
Tra fogli argentei
Gli baci il piè.
Ogn’arena un fior dischiude
E d’eserciti odorati,
Ingemmati dalle perle di natura,
Ricolmisi lo stel e lieto al core
Tra li smeraldi suoi gli porga onore.
Che se ciò poco sia,
Squarci nubili di cielo
Tempestati a nembi d’oro
Formin pur per suo decoro
Coltre azzurra a un tanto telo,
Poiché ben è ragion che tra i suoi raggi,
Sovra pezzi di ciel Maria viaggi.
Passeggiano fastosi
Sovra giudaici colli
Precipizi di luce;
E da zaffiri eterni
Rovesci l’Etra pur per dargli omaggi
Abbissi di splendor, mare di raggi.
Che a sì alta eroina in un tal loco
Ogn’ossequio alla fin o è nulla o è poco.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione 35.1.22.13
Scheda a cura di Giulia Giovani