Scheda n. 302

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica a stampa

Data

Data certa, 1685

Titolo

Io credea che senza Core / Cataldo Amodei

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Amodei, Cataldo (1650-1695)

Pubblicazione

[Napoli : per Novello de Bonis Stampator Arcivescovale, 1685]

Descrizione fisica

P. 100-112

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1.1: (aria, mi minore, c)
Io credea che senza Core
2.1: (recitativo, c)
Ardo tacito Amante
3.1: (aria, mi minore, 3/4)
Penare languire
4.1: (recitativo, c)
Che vuoi da me timore?
5.1: (arioso, mi minore, 3/4)
Ha timor l’Amor mio perch’è bambino
6.1: (aria, mi minore, c)
Non più temer no no
7.1: (recitativo, c)
Parla lingua ma tu
8.1: (arioso, mi minore, 3/4)
Parlar non sà s’è balbettante Amore
9.1: (aria, mi minore, c)
Se i labri miei liganti

Trascrizione del testo poetico

Io credea che senza Core
Mi dannasse Amore in doglie;
Ma col cor per mio dolore
Ei la lingua ancor mi toglie.

Ardo tacito amante
Per leggiadro sembiante,
E l’incendio feroce
Arse la bocca e mi rubbò la voce.

Penare, languire
Per cruda beltà,
S’è fiero martire
Quest’alma lo sa;
Ma viver tacendo,
Penando, languendo,
È doppio morire
Con più crudeltà.
Penare, languire
Per cruda beltà,
S’è fiero martire
Quest’alma lo sa.

Che vuoi da me, Timore?
Non basta che ad Amor io dia ricetto?
Ti mancavi, o tiranno entro il mio petto.
Ma che dico infelice?
Così vuole il destino,
Ha timor l’Amor mio, perch’è bambino.

Non più temer no no
Scopri la fiamma o Cor
Che se troppo nascondi l’ardor,
Consumare io ti vedrò.
Non più temer no no.
Scopriti o cor si si
Non ti nasconder più
Forse cara la tua servitù
Averà chi ti ferì
Scopriti o cor sì sì.

Parla lingua ma tu
Scioglier non puoi gl’accenti?
Lingua mia, chi ti trattiene?
Svela, svela le pene
Ah che scoprir non posso
L’intrinseco dolore:
Parlar non sa s’è balbettante Amore.

Se i labri miei liganti
Parlar non sanno, o Bella;
Degl’occhi innamorati
Intendi la favella.
Benchè l’atroce affanno
La bocca non distingua,
Palesar sì che il sanno
Più gl’occhi, che la lingua.
S’un guardo, o bella giri
Cortese a’ miei martiri,
Vedrai in un istante
Favellar l’amor mio fatto gigante.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 35.1.22.8

Scheda a cura di Giulia Giovani
Ultima modifica: