Scheda n. 2692

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1711

Titolo

Risposta al Genio / Cantata à voce Sola con Violini / Del Sig.r Antonio Caldara

Presentazione

Partitura

Legami a persone

Pubblicazione

[Roma : copia, 1711]

Descrizione fisica

C. 22-37

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Caro Daliso mio, tu mi narri. Cantata, Risposta al Genio

Organico

Soprano, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: All.o(sinfonia, si minore, c)
1.2: All.o(sinfonia, si minore, 3/8)
2.1: (recitativo, c)
Irene, Caro Daliso mio tu mi narri che amore
3.1: Larghetto(aria, re maggiore, c)
Irene, Mi comparve à gl'occhi innante
4.1: (recitativo, c)
Irene, Mi avviddi allor che il tuo bel genio
5.1: All.o(aria, sol maggiore, 2/4)
Irene, Di due luci le scintille du due luci
6.1: (recitativo, c)
Irene, Tanta pietade in me destò il ciglio
7.1: All.o(aria, si minore, 3/4)
Irene, Io Daliso havea speranza

Trascrizione del testo poetico

Caro Daliso mio
Tu mi narri che amore
Nella tua prima età t’offri gli strali
Per vibrare tal uno a questo core
Debol era il tuo braccio,
Innocente il mio seno
Et era affatto ignoto
Di Cupido il sembiante
A Daliso et a Irene,
Onde temesti i primi incontri suoi
Ed io sprezzai ciò che bramato ho poi.

Mi comparve a gl’occhi innante,
Colla benda il dio d’amore
Disarmato era et infante
Era imbelle anche il mio core.

Mi avviddi allor che il tuo bel genio adorno
Del puro manto di perfetto amore
A me scopriva di Cupido il volto
E allor conobbi che innocente ancora
Un’alma ben potea sentir quel foco
Che pura fiamma in petto l’accendea
E al fin co’ gl’occhi mi parlasti al core,
E col guardo per me rispose amore.

Di due luci le scintille
Han tal forza e tanto ardor
Perché parlan le pupille
Come interpreti d’amor.

Tanta pietade in me destò il tuo ciglio
Quanto fosti o Daliso all’or loquace,
Che tu fissati in me le tue pupille,
E ch’io le mie pupille in te fissai.
Ben s’intesero all’ora
Con quell’incontro che direm felice
Se il nostro core il vero a non predicemi
Svelasti il tuo genio
A me chiedesti amore,
Ma col dubbioso ciglio
Benché vivace il chiami
Ti rispose il mio core
Poi mi giurasti al fin fede e costanza
Ch’io ti promisi amor ma con speranza.

Io Daliso havea speranza
Che il tuo genio e no’il mio volto
Ti rendesse un giorno amante
Poiché il bel dal tempo è tolto
Ma del genio la costanza
Non può mai cangiar sembiante.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MÜs - Münster - Santini-Bibliothek (in D-MUp)
fondo Santini
collocazione Sant.Hs.748.2

Scheda a cura di Magdalena Boschung
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