Scheda n. 2683

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa, 1711

Titolo

Risposta all’amor sofferente / Cantata à Voce Sola con Violini / Del Sig.r Antonio Caldara

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Caldara, Antonio (1671c-1736)
possessore: Ruspoli, Francesco Maria (1672-1731)

Pubblicazione

[Roma : copia, 1711]

Descrizione fisica

C. 201-218v

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Caro Daliso mio sofferenza tu chiami. Cantata, Risposta all'amor sofferente

Organico

Soprano, 2 violini e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: alla Francese, All.o così così(sinfonia, sol minore, c)
1.2: All.o assai(sinfonia, sol minore, 3/8)
2.1: (recitativo, c)
Irene, Caro Daliso mio, sofferenza tu chiami quella
3.1: And.e ma non all.o(aria, sol maggiore, 3/4)
Irene, Non fù mai tropp la fede
4.1: (recitativo, c)
Irene, Soffri lieto Daliso, e alla cagione pensa
5.1: All.o(aria, mi♭ maggiore, c/)
Irene, Cangia il duol la sua sembianza
6.1: (recitativo, c)
Irene, Sì Daliso egli è ver
7.1: All.o assai(aria, sol minore, c)
Irene, Co'i pastori e scherzo e gioco

Trascrizione del testo poetico

Caro Daliso mio
Sofferenza tu chiami
Quella ch’è sol tributo al Dio d’amore,
Comparte quello a un core
Gioie e diletti e tu talor gli provi,
Ma vuol che il prezzo sia
Di quel piacer la cruda gelosia.
La lontananza il rigido sembiante
Con cui più volte ti rimira Irene
quelle son quelle pene,
che soffrir ben tu dei, e non già amore
voglio da te con una cieca fede,
che sia disprezzo allor che troppo crede.

Non fu mai troppo la fede
Ch’haver deve un cor quand’ama.
Folle è ben quello che crede
Di goder senza martire
E ottener senza soffrire
In amor quello che brama.

Soffri lieto Daliso,
E quella cagione pensa che certo
Allora non sembra si duro a te
Il penare, mentre se per amore
Tu peni ei ben saprà dare al tuo core,
Tanto di bene e di compenso al duolo,
Che forse chiamerai grati i tormenti
Se ti daranno poi gioie e contenti.

Cangia il duol la sua sembianza
E divien gioia il martire.
Se nutrisce la speranza
Il goder doppo il soffrire.

Si Daliso egli è ver che alla capanna,
Con altre mie compagne pastorelle
Danzo e rido talor con i pastori,
E se con Tirsi io parlo
Parla a Mirtillo amor la bella Clori,
E l’un con l’altra van fra lor scherzando
Con Silvia, Aminta e Filli con Fileno
Onde temer no dei,
Che possa la tua Irene
Tradirti mai ne pur con un pensiero
ma creder sol dovrai,
che d’un fedele amor calco il sentiero.

Co’ i pastori e scherzi e gioco
Benché finga il vezzo e il riso.
Pur sospiro in ogni loco
Ove tu non sei Daliso.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

D-MÜs - Münster - Santini-Bibliothek (in D-MUp)
fondo Santini
collocazione Sant.Hs.748.12

Scheda a cura di Magdalena Boschung
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