Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Titolo uniforme
Organico
Bibliografia
Descrizione analitica
Irene, Caro Daliso mio, sofferenza tu chiami quella
Irene, Non fù mai tropp la fede
Irene, Soffri lieto Daliso, e alla cagione pensa
Irene, Cangia il duol la sua sembianza
Irene, Sì Daliso egli è ver
Irene, Co'i pastori e scherzo e gioco
Trascrizione del testo poetico
Caro Daliso mio
Sofferenza tu chiami
Quella ch’è sol tributo al Dio d’amore,
Comparte quello a un core
Gioie e diletti e tu talor gli provi,
Ma vuol che il prezzo sia
Di quel piacer la cruda gelosia.
La lontananza il rigido sembiante
Con cui più volte ti rimira Irene
quelle son quelle pene,
che soffrir ben tu dei, e non già amore
voglio da te con una cieca fede,
che sia disprezzo allor che troppo crede.
Non fu mai troppo la fede
Ch’haver deve un cor quand’ama.
Folle è ben quello che crede
Di goder senza martire
E ottener senza soffrire
In amor quello che brama.
Soffri lieto Daliso,
E quella cagione pensa che certo
Allora non sembra si duro a te
Il penare, mentre se per amore
Tu peni ei ben saprà dare al tuo core,
Tanto di bene e di compenso al duolo,
Che forse chiamerai grati i tormenti
Se ti daranno poi gioie e contenti.
Cangia il duol la sua sembianza
E divien gioia il martire.
Se nutrisce la speranza
Il goder doppo il soffrire.
Si Daliso egli è ver che alla capanna,
Con altre mie compagne pastorelle
Danzo e rido talor con i pastori,
E se con Tirsi io parlo
Parla a Mirtillo amor la bella Clori,
E l’un con l’altra van fra lor scherzando
Con Silvia, Aminta e Filli con Fileno
Onde temer no dei,
Che possa la tua Irene
Tradirti mai ne pur con un pensiero
ma creder sol dovrai,
che d’un fedele amor calco il sentiero.
Co’ i pastori e scherzi e gioco
Benché finga il vezzo e il riso.
Pur sospiro in ogni loco
Ove tu non sei Daliso.
Paese
Lingua
Segnatura
fondo Santini
collocazione Sant.Hs.748.12
Scheda a cura di Magdalena Boschung