Pietà signore a le tue piante humile / Parole del Illustrissimo Sig. Gregorio Casali

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica a stampa

Data

Data certa, 1688

Titolo

Pietà signore a le tue piante humile / Parole del Illustrissimo Sig. Gregorio Casali

Presentazione

Parte o set di parti

Legami a persone

compositore: Perti, Giacomo Antonio (1661-1756)

autore del testo per musica: Casali, Gregorio (1652-1718)

tipografo: Monti, Giacomo (1600-1689)

librario: Silvani, Marino

dedicatario: Leopoldo I d'Asburgo (1640-1705)

dedicante: Perti, Giacomo Antonio (1661-1756)

possessore: Portelli, Francesco

Fa parte di

Cantate morali e spirituali a una, e a due voci con violini e senza / consecrate alla Sacra Real Maestà di Leopoldo Augustissimo Imperatore da Giacomo Antonio Perti Opera prima. (n. 2669/1)

Pubblicazione

In Bologna : per Giacomo Monti, 1688

Descrizione fisica

5 libri parte

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Pietà Signore a le tue piante umile. Cantata morale, La Turchia supplicante

Organico

Soprano, 2 violini, violoncello e continuo

Repertori bibliografici

SBN: MUS0147761

Gaspari 1893: II, p. 478

Vogel-Einstein-Lesure-Sartori 1977: 2186

RISM A I: P-1493

Bibliografia

Cassoli 2005

Churnside 2008

Perti 1990

Giovani 2011b

Giovani 2012a

Guillo 2004-05

Mischiati 1984

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Pietà Signore a le tue piante humile

2.1: Andante(aria, re maggiore, 3/4)
Perdono o Cesare

3.1: (recitativo, c)
Piangono li rubelli Ongari Regni

4.1: Allegro(aria, la maggiore, 3/8)
Pace pace a questo core

5.1: (recitativo, c)
Dona Cesare invitto a noi salute

6.1: Andante(arioso, re maggiore, c)
Ch'è il vincer lode e il perdonar virtute

Trascrizione del testo poetico

Pietà Signore a le tue piante umile
Ecco il laccio servile
Quella Tracia che altera
Stinse e allentò
Di mille Imperi il freno,
Quella son io che in bellicosa schiera
Esposi audace a mille acciari il seno
Or dal tuo braccio debellata e vinta
Anzi che vincitrice io piango avvinta.

Perdono o Cesare
Sospendi i fulmi
Ch’ormai si cangiano
Miei vanti e fremiti
In duolo e in gemiti.

Piangono li rubelli Ongari regni
Non li tuoi giusti sdegni,
Ma qual vindice telo
Ch’a danni loro han provocato in cielo
Piangono nonché assisa
La tua prole real mirin sul trono
Ma piangon per desio del tuo perdono.
Piangono ma che dissi? Ah già respira
Per tua pietate la Pannonia ed io
Viè più che il suo dolor deploro il mio.

Pace pace a questo core
Esulti il trace, gridi ogn’antro
Pace pace
Ah, pietà del mio dolore.

Dona Cesare invitto a noi salute
Ch’è il vincer lode e il perdonar virtute.