Scheda n. 2570

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1680-1690

Titolo

Del Sig.r Bernardo Pasquini

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Pasquini, Bernardo (1637-1710)
possessore: Ottoboni, Pietro (1667-1740)

Fa parte di

[16 cantate] (n. 2569/1)

Redazione

Roma : copia, (1680-1690)

Descrizione fisica

C. 1-17v

Filigrana

Non rilevata

Note

In un manoscritto proveniente probabilmente dalla biblioteca musicale del cardinale Pietro Ottoboni.

Titolo uniforme

Organico

Soprano, contralto, basso e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (terzetto, mi minore, 3/2)
Io non voglio amar più donna ch'è bella
2.1: Allegro(aria, mi minore, c)
Cento cori e cento vaghi
3.1: (aria, mi minore, c)
Chi si fida d'un bel volto
4.1: (terzetto, mi minore, 3/2)
Così vuole il tenor d'ingrata stella
5.1: (recitativo, c)
Ecco ti lascio anch'io
6.1: (aria, la minore, 3/4)
Vò, ch'il petto sia ricetto
6.2: (aria, la minore, 3/4)
Non più Clori degl'ardori
7.1: (recitativo, c)
Così vuole il tenor d'ingrata stella
8.1: (terzetto, mi minore, 3/2)
Io non voglio amar più donna ch'è bella
9.1: (recitativo, c)
Tra gl'infelici amanti
10.1: Allegro(aria, do maggiore, c)
Ama e spera, adora e taci
10.2: [Allegro](aria, do maggiore, c)
Ma crudele, ingrata, infida
11.1: (arioso, 3/2)
Così vuole il tenor d'ingrata stella
12.1: (terzetto, mi minore, 3/2)
Io non voglio amar più donna ch'è bella
13.1: (recitativo, c)
M'inganna la spergiura
14.1: (terzetto, si minore, 3/2)
Nelle disgrazie mie io non son solo
15.1: (terzetto, si minore, c)
Lilla/Clori/Florinda tiranna del cor mio
16.1: (terzetto, mi minore, 3/2)
Io non voglio amar più donna ch'è bella

Trascrizione del testo poetico

SAB: Io non voglio amar più donna ch’è bella.

S: Cento cori e cento vaghi
Ha per uso di tradir.
Finge affetti, vezzi e pianti,
Per derider mille amanti
Mostra sempre di languir.

Chi si fida d’un bel volto,
Egli è stolto da legar.
Farò sì, che questo core
Mai più suddito d’Amore
Non si torni a innamorar.

Così vuole il tenor d’ingrata stella.
SAB: Io non voglio amar più donna ch’è bella.

A: Ecco ti lascio anch’io,
Prendi pur la tua face,
Le catene ti rendo
E al crudo imper volgo cauto le piante.
Più non ti seguirò, bendato arciero.

Vò, ch’il petto sia ricetto
Sol di Bacco e non d’Amor.
Questo Nume su le piume,
Poi ch’acceso seno mio,
Fa, ch’io peni in dolce oblio;
Così vinco il suo rigor.

Non più Clori degl’ardori
Di quest’alma goderà.
Porta in viso un paradiso,
Ma se scopre nell’interno,
Mille furie ha dell’inferno,
Odio solo e crudeltà.

Così vuol il tenor d’ingrata stella.
SAB: Io non voglio amar più donna ch’è bella.

B: Tra gl’infelici amanti,
A cui vaga bellezza il cor trafisse,
A me il più sfortunato
Florinda un giorno disse:

Ami e spera, adora e taci,
Verrà tempo di gioir.
Anch’io peno e tante faci
Porto al core e so soffrir.

Ma crudele, ingrata, infida
Mi derise e mi schernì.
Se di donna alcun si fida,
Non sarà felice un dì.

Così vuole il tenor d’ingrata stella.
SAB: Io non voglio amar più donna ch’è bella.

S: M’inganna la spergiura.
A: Mi tradì l’infedele.
B: Mi sprezzò l’incostante.
S: S’è [?] refrigerio haver compagni al duolo.
SAB: Nelle disgrazie mie io non son solo.

SAB: Lilla/Clori/Florinda tiranna del cor mio,
S: Restati in pace,
A: Ecco ti lascio,
B: Addio, addio.

SAB: Così vuol il tenor d’ingrata stella.
Io non voglio amar più donna ch’è bella.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

GB-Lbl - London - British Library
collocazione Add.39907.1

Scheda a cura di Berthold Over
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