Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
In un manoscritto proveniente probabilmente dalla biblioteca musicale del cardinale Pietro Ottoboni.
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Bibliografia
Descrizione analitica
Io non voglio amar più donna ch'è bella
Cento cori e cento vaghi
Chi si fida d'un bel volto
Così vuole il tenor d'ingrata stella
Ecco ti lascio anch'io
Vò, ch'il petto sia ricetto
Non più Clori degl'ardori
Così vuole il tenor d'ingrata stella
Io non voglio amar più donna ch'è bella
Tra gl'infelici amanti
Ama e spera, adora e taci
Ma crudele, ingrata, infida
Così vuole il tenor d'ingrata stella
Io non voglio amar più donna ch'è bella
M'inganna la spergiura
Nelle disgrazie mie io non son solo
Lilla/Clori/Florinda tiranna del cor mio
Io non voglio amar più donna ch'è bella
Trascrizione del testo poetico
SAB: Io non voglio amar più donna ch’è bella.
S: Cento cori e cento vaghi
Ha per uso di tradir.
Finge affetti, vezzi e pianti,
Per derider mille amanti
Mostra sempre di languir.
Chi si fida d’un bel volto,
Egli è stolto da legar.
Farò sì, che questo core
Mai più suddito d’Amore
Non si torni a innamorar.
Così vuole il tenor d’ingrata stella.
SAB: Io non voglio amar più donna ch’è bella.
A: Ecco ti lascio anch’io,
Prendi pur la tua face,
Le catene ti rendo
E al crudo imper volgo cauto le piante.
Più non ti seguirò, bendato arciero.
Vò, ch’il petto sia ricetto
Sol di Bacco e non d’Amor.
Questo Nume su le piume,
Poi ch’acceso seno mio,
Fa, ch’io peni in dolce oblio;
Così vinco il suo rigor.
Non più Clori degl’ardori
Di quest’alma goderà.
Porta in viso un paradiso,
Ma se scopre nell’interno,
Mille furie ha dell’inferno,
Odio solo e crudeltà.
Così vuol il tenor d’ingrata stella.
SAB: Io non voglio amar più donna ch’è bella.
B: Tra gl’infelici amanti,
A cui vaga bellezza il cor trafisse,
A me il più sfortunato
Florinda un giorno disse:
Ami e spera, adora e taci,
Verrà tempo di gioir.
Anch’io peno e tante faci
Porto al core e so soffrir.
Ma crudele, ingrata, infida
Mi derise e mi schernì.
Se di donna alcun si fida,
Non sarà felice un dì.
Così vuole il tenor d’ingrata stella.
SAB: Io non voglio amar più donna ch’è bella.
S: M’inganna la spergiura.
A: Mi tradì l’infedele.
B: Mi sprezzò l’incostante.
S: S’è [?] refrigerio haver compagni al duolo.
SAB: Nelle disgrazie mie io non son solo.
SAB: Lilla/Clori/Florinda tiranna del cor mio,
S: Restati in pace,
A: Ecco ti lascio,
B: Addio, addio.
SAB: Così vuol il tenor d’ingrata stella.
Io non voglio amar più donna ch’è bella.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Add.39907.1
Scheda a cura di Berthold Over