Scheda n. 2232

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica a stampa

Data

Data certa, 1726

Titolo

Bella taci e più non piangere

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Bellinzani, Paolo Benedetto (1682-1757)
editore: Gavelli Niccolò (1701-1777)
dedicatario: Bentivoglio d’Aragona, Marco Cornelio (1668-1732)
dedicante: Bellinzani, Paolo Benedetto (1682-1757)

Pubblicazione

Pesaro : Stamperia Gavelli, 1726

Descrizione fisica

P. 64-74

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Bella taci e più non piangere. Duetto, Duetto VIII. Andromeda e Perseo

Organico

2 soprani e continuo

Repertori bibliografici

Gaspari 1893: vol. III, p. 213
RISM A I: B1784

Descrizione analitica

1.1: Largo(aria, si minore, c)
Andromeda, Perseo, Bella taci e più non piangere
2.1: (recitativo, c)
Andromeda, Se già da Cassiopea
3.1: Adagio(aria, mi minore, c)
Andromeda, Abbi d'un infelice
3.2: Allegro(aria, sol maggiore, 3/8)
Se ciò sperar mi lice
4.1: (recitativo, c)
Perseo, Taci Andromeda mia
5.1: Allegro(aria, sol maggiore, c)
Perseo, Crudi lacci ch'alla bella
6.1: (recitativo, c)
Andromeda, Perseo, Già il supremo Tonante
7.1: Allegro(aria, si minore, c)
Andromeda, Perseo, Ritorna il contento

Trascrizione del testo poetico

[Perseo]
Bella taci, e più non piangere
[Andromeda]
Ch’io non versi da miei lumi
[a 2]
D’alto pianto un largo rio? / Deh non piangere ben mio
Pianger voglio il mio dolor. / E consola il tuo dolor.
[Perseo]
Per te sento il cor già frangere
[Andromeda]
Crudo fato, ingiusti numi
[a 2]
Fu mia madre ed io non fui / Soffrir pur la pena altrui
Legge barbara d’amor. / Com’io soffro per amor.
[Perseo]
Bella taci, e più non piangere...

[Andromeda]
Se già da Cassiopea
Fu con baldanza rea
Offesa di Nereo la vaga figlia;
Qual fallo e qual errore
Andromeda commise
Che da catene avvinta
Su questo ciprio lido
Debba cadere estinta
Per fatale destino
Vittima d’un crudel mostro marino.

Abbi d’un infelice
Per gl’aspri miei tormenti
O cielo almen pietà;
Se ciò sperar mi lice
Non fia che più paventi
Chi colpa mai non ha.
Abbi d’un infelice...

[Perseo]
Taci Andromeda mia,
Ch’io per te sento e pietade ed amore,
E già mandai cento preghiere e cento
All’alto genitore.
Giove, ti parla il figlio
Della tua bella Argiva,
Dammi forza e consiglio
Ch’io sciolga in questa riva
Ad Andromeda mia quella catena
Ch’a lei porge tormento e a me dà pena.

Crudi lacci ch’alla bella
Voi cingete il vago piè;
Assai più che non a quella
Voi stringete il core a me.
Crudi lacci ch’alla bella...

Già il supremo Tonante
Sento ch’al sen mi desta
Forza consiglio e aita,
Egli medesmo alla grand’opra appresta.
Ma dimmi, s’io la vita
Ti rendo d’Imeneo
Sdegnerai stringer meco i dolci amplessi?
I lacci sciogli e questi sian concessi
Mentre l’amor che porto in petto
Sdegnar non sa il tuo sincero affetto.

[a 2]
Ritorna il contento / Già fugge il tormento
Trionfa mio cor. / Trionfa mio cor.
M’è cara la palma / Già gode quest’alma
Ne’ lacci d’amor. / Ne’ lacci d’amor.
Ritorna il contento...

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Bc - Bologna - Museo internazionale e Biblioteca della musica
collocazione DD.131.8

Scheda a cura di Giulia Giovani
Ultima modifica: