Scheda n. 2230

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica a stampa

Data

Data certa, 1726

Titolo

A voce che spira

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Bellinzani, Paolo Benedetto (1682-1757)
editore: Gavelli Niccolò (1701-1777)
dedicatario: Bentivoglio d’Aragona, Marco Cornelio (1668-1732)
dedicante: Bellinzani, Paolo Benedetto (1682-1757)

Pubblicazione

Pesaro : Stamperia Gavelli, 1726

Descrizione fisica

P. 43-53

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

A voce che spira. Duetto, Duetto VI. Dafne ed Apollo

Organico

Contralto, tenore e continuo

Repertori bibliografici

Gaspari 1893: vol. III, p. 213
RISM A I: B1784

Descrizione analitica

1.1: Largo(aria, do minore, 3/4)
Apollo, Dafne, A voce che spira
2.1: (recitativo, c)
Dafne, Non v'è umana potenza
3.1: Adagio(aria, mi♭ maggiore, c)
Casta dea dove m'ascondo
4.1: (recitativo, c)
Apollo, Invan bella tu fuggi e invan pretendi
5.1: Prestissimo(aria, sol minore, c)
Apollo, Già ti stringo e già t'allaccio
5.2: Larghetto(aria, si♭ maggiore, 3/8)
Apollo, Ammolir saprò ben io
5.3: Presto(aria, re minore, c)
Apollo, E domar l'alma spietata
6.1: (recitativo, c)
Apollo, Dafne, Oh Dio sento già farmi
7.1: (arioso, do minore, c)
Apollo, Dafne, Son quaggiù li piaceri un lampo un vento

Trascrizione del testo poetico

[a 2]
A voce che spira / A un cor che sospira
Deh porgi l’orecchio / Deh porgi l’orecchio
O nume del ciel. / O bella crudel.
Se miri il periglio / Se miri il periglio
Con occhio pietoso / Con ciglio amoroso
Riguarda fedel. / Riguarda fedel.
A voce che spira...

[Dafne]
Non v’è umana potenza
Che ad insulti sì arditi il piede opponga?
Supplicante innocenza
Averà sordo il ciel, i Dei tiranni?
Ah no che i cuor divoti
Non danno al cielo inutilmente i voti.

Casta dea dove m’ascondo
Dal splendor di tanta luce
S’apra il piano e nel profondo
Goderò s’il più fugace
Salva ancora mi conduce.
Casta dea dove m’ascondo...

[Apollo]
Invan bella tu fuggi e invan pretendi
Schernir i miei sospir e le mie pene
E se non può l’ardore
Il gelo superar di quel tuo core
Verrò qual nuova fiera
Contro ninfa sì cruda e sì severa.

Già ti stringo e già t’allaccio
Chiedi invan soccorso ai Numi
Ninfa indomita ed ingrata.
Ammolir saprò ben io
Quel tuo sen tutto di ghiaccio
E domar l’alma spietata.
Già ti stringo e già t’allaccio...

[Dafne]
Oh Dio sento già farmi
Frondi le braccia, aspra corteccia il petto,
[Apollo]
Ma qual sento difetto
Nato a tanta bellezza in un momento?
[a 2]
Son quaggiù li piaceri un lampo, un vento.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Bc - Bologna - Museo internazionale e Biblioteca della musica
collocazione DD.131.6

Scheda a cura di Giulia Giovani
Ultima modifica: