Scheda n. 2209

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica a stampa

Data

Data certa, 1702

Titolo

Care del viver mio

Presentazione

Parte o set di parti

Legami a persone

compositore: Albergati Capacelli, Pirro (1663-1735; conte)

Pubblicazione

Modena : Fortuniano Rosati Stampatore di Musica Ducale, 1702

Descrizione fisica

P. 17-26

Filigrana

Non rilevata

Note

Paginazione dalla parte di Cembalo.

Titolo uniforme

Care del viver mio. Cantata spirituale, Stigmate di S. Francesco

Organico

Soprano, 2 violini, 2 viole, violone, tiorba e cembalo

Repertori bibliografici

Gaspari 1893: vol. II, p. 335
RISM A I: A610

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Care del viver mio
2.1: (aria, la minore, 6/2)
Fa delizia ogni tuo stento
3.1: (recitativo, c)
Accennatemi o Cieli
4.1: Andante(aria, sol maggiore, c)
Son già reso con piaghe di sangue
5.1: (recitativo, c)
Stigmate preciose
6.1: Largo(aria, do maggiore, c)
Se di te mio ben mio Dio

Trascrizione del testo poetico

Care del viver mio
Solitudini amate
In voi respiro aude di dolce pace,
Avido di dolore
Cerca martiri e non li trova il core;
Io riposo fra sonni
Ose pure vegliando ancor son desto
Io son fuori del mondo o il Cielo è questo?

Fa delizia ogni tuo stento
Un che vive per patire
Né conosce il suo tormento
Chi per uso il sà soffrire.
Fa delizia ogni tuo stenso
Un che vive per patire.

Accennatemi o Cieli
Un recinto che sia
Di quest’orrida selva
Men dolce e men gradito
Ov’io possa sentir la pena mia,
Sembra un antro romito
Troppo soave albergo a’ miei riposi
Spiran troppo amorosi
I gelidi aquiloni e par ch’alverna
A lumi miei presenti
Una reggia di gioie e non di stenti.

Son già reso con piaghe di sangue
Un imago del mio Redentor
Ei trafitto fra pene sen langue,
Io languisco di gioia e d’amor.
Son già reso con piaghe di sangue
Un imago del mio Redentor.

Stigmate preciose
Gemme della mia man, fregi del seno,
Fate ch’io possa almeno
Se pur uman potere a soffrir vale
Essere nelle mie pene a Cristo eguale.
Questo c’hio porto impresso,
Carattere divino,
Orna con troppo onor salma terrena
E con prodigio inusitato e raro
Pria ch’io lo merti ad ottenerlo imparo.

Se di te mio ben, mio Dio,
Un’effige è la mia vita
Cresci gloria al sangue mio
Col dolor della ferita.
Se di te mio ben, mio Dio,
Un’effige è la mia vita.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Bc - Bologna - Museo internazionale e Biblioteca della musica
collocazione V.53.4

Scheda a cura di Giulia Giovani
Ultima modifica: