Scheda n. 2087

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica a stampa

Data

Data certa, 1690

Titolo

Piangea l’Aurora in cielo

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Antonii, Pietro degli (1639-1720)
dedicatario: Gonzaga, Ferdinando Carlo (1652-1708; duca di Mantova)
librario: Silvani, Marino
editore: Monti, Pier Maria (1689–1709)
dedicante: Antonii, Pietro degli (1639-1720)

Pubblicazione

Bologna : Pier Maria Monti, 1690

Descrizione fisica

P. 1-17

Filigrana

Non rilevata

Note

In questa cantata è usato il termine "Interrotto" per connotare le battute in stile recitativo racchiuse tra due ariosi.

Titolo uniforme

Piangea l'Aurora in cielo. Cantata, La Perla

Organico

Soprano e continuo

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Piangea l'Aurora in cielo
2.1: Allegro(aria, fa maggiore, c)
Allegrezza o cori amanti
3.1: (recitativo, c)
Dono questa è del Ciel
4.1: (aria, re minore, 3/8)
Ogni cor che vive l'ama
5.1: (recitativo, c)
Questi sono i suoi vanti
6.1: (arioso, re minore, c)
Onde par che lieto canti
7.1: (interrotto, c)
Ma che dissi fermate e pensate
8.1: (arioso, sol minore, c)
Hor che dite o miei pensieri
9.1: (recitativo, c)
Ah che fa in voi colpo più forte
10.1: Grave(aria, re minore, c)
Fermo scoglio di costanza

Trascrizione del testo poetico

Piangea l’Aurora in cielo
Che a Cefalo suo bene
Dava l’ultimo addio il mare intanto
Impreziosì di sue rugiade il pianto.

Allegrezza o cori amanti
Che vi lice oggi sperar
Forse un giorno i vostri pianti
Diverran gioie gradite
Le pregiate margherite
Figlie son d’irato mar;
Allegrezza o cori amanti
Che vi lice oggi sperar.

Dono questa è del Ciel
Fregio del sen, pregio dell’onde
Del bel Lateo senti[...] stilla innocente
Ch’ha il picciol orbe espresso
Lo splendor, il candor del cielo istesso.

Ogni cor che vive l’ama
Ogni bella in sen la brama
Febo in mar e l’alba in ciel
La vuol figlia del suo bel.

Questi sono i suoi vanti
Ma un sempre fido core
Vanta lodo maggior del suo candore
Onde par che lieto canti
Allegrezza o cori amanti.

Ma che dissi fermate
E pensate che sol sopra uno scoglio
Questo parto gentile ebbe i natali
E fiera asprezza
Par che apprenda egli ancor la sua durezza.
Or che dite o miei pensieri
Fra due scogli lusinghieri
Navigar volete più
Dite sì, dite sì.

Ah che fa in voi colpo più forte
L’arco d’Amor che non lo stral di morte.

Fermo scoglio di costanza
Sarò anch’io nel mar d’Amor
Al mio core solo avanza
La speranza d’ingannare il suo rigor;
Fermo scoglio di costanza
Sarò anch’io nel mar d’Amor.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Rli - Roma - Biblioteca dell'Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana
collocazione Musica D3.1

Scheda a cura di Giulia Giovani
Ultima modifica: