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Legami a persone
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Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Titolo uniforme
Organico
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Descrizione analitica
S, Là dove il bel Sebeto
S, Quanti fior su l'erbe amene
S, Quell'aura lascivetta
S, Ma tu, ch'ascondi in petto
Trascrizione del testo poetico
Là dove il bel Sebeto
Nel mar de le Sirene
Versa da l’Urna i tributari argenti
Tirsi il pastor che per l’amata Irene
Chiudea nel petto un moncibel vorace
Su lo spuntar del dì sciolse gl’accenti
E ragionò così.
Bella ne le cui guance
Pennellegiò natura i fior d’aprile
Ecco sorge dal Gange
Il Pianeta maggior che’l dì conduce,
Da’ tuoi begl’occhi a mendicar la luce.
Quanti fior su l’erbe amene
Colorite apron le foglie
Tante sono d’amor le pene,
Ch’il mio sen ferito accoglie
Tante il mar non ha procelle
Tanti il sol non ha splendori
Né la notte ha tante stelle
Quanti sono i miei dolori.
Quell’aura lascivetta
Che a baciar de le piante
Le fronde tremolanti i vanni aggira
Brami saper, che f d’amor sospira.
Volgi l’occhio a quel fonte,
Che nel cader da sviscerata rupe
Fra macigni si frange,
Brami sapere che fa? singhiozza e piange.
Odi quel Rusignuolo,
Che in flebile armonia accompagna il duolo,
E co’ soave canto
Brami saper che fa? piange al mio pianto.
Ma tu, ch’ascondi in petto
Di dura selce un cor
Tu sola a mio dispetto
Crudel non senti amor
D’un alma, che languisce
Non senti aver pietà
Deh come in te s’unisce
Bellezza e crudeltà.
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collocazione Cantate 41 [olim 33.3.21].16
Scheda a cura di Marina Lucia