Scheda n. 1539

Tipo record

Scheda singola

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1700-1750

Titolo

Cantata del Sig.r Bencini

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Bencini, Pietro Paolo (1670c-1755)

Pubblicazione

[S.l. : copista romano, 1700-1750]

Descrizione fisica

1 partitura (6 c.)

Note

Cfr. Bibliografia per attribuzione redazione.

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, c)
Filli, giunta è quell'ora
2.1: Allegro(aria, c)
Il mio destin tiranno
3.1: (recitativo, c)
Ti lasso anima mia, e nel lassati
4.1: (aria, 12/8)
Ricordati ben mio

Trascrizione del testo poetico

Filli, giunt’è quell’ora,
Ora crudele, ah mi si spezza il core,
Che deggio lassar te, mio dolce amore.
Andar m’è forza, oh dio,
Lungi da te ben mio.
Così vuole il destino empio e tiranno,
Che gode in darmi affanno.
Addio, mio nume! Il piede
Allontano da te, ma non la fede.

Il mio destin tiranno
Con barbaro rigor
Vuol ch’io rivolga il pié.
Ma non può fare il Fato
Che questo acceso cor
Ti manchi di fe’, no.

Ti lasso anima mia, e nel lassati
Vorrei pure spiegarti
La pena che soffrisce il seno amante.
Ma sono tante e tante
Che a capirle non basta il tuo pensiero.
D’ogni martir più fiero
Provo la tirrania:
Tu sei la vita mia,
La mia gioia, il mio bene, il mio contento.
Ah, qual crudo tormento
Io sento nel pensare
Che ti deggio lassare!
Addio, mia cara, addio!

Ricordati ben mio
Che vive tutt’in te
Quest’alma amante.
Non cangerò desio
E sempre la mia fe’
Sarà costante.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Mc - Milano - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "Giuseppe Verdi"
fondo Noseda
collocazione B.78.13

Scheda a cura di Stefano Aresi
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