Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Bibliografia
Descrizione analitica
Filli, giunta è quell'ora
Il mio destin tiranno
Ti lasso anima mia, e nel lassati
Ricordati ben mio
Trascrizione del testo poetico
Filli, giunt’è quell’ora,
Ora crudele, ah mi si spezza il core,
Che deggio lassar te, mio dolce amore.
Andar m’è forza, oh dio,
Lungi da te ben mio.
Così vuole il destino empio e tiranno,
Che gode in darmi affanno.
Addio, mio nume! Il piede
Allontano da te, ma non la fede.
Il mio destin tiranno
Con barbaro rigor
Vuol ch’io rivolga il pié.
Ma non può fare il Fato
Che questo acceso cor
Ti manchi di fe’, no.
Ti lasso anima mia, e nel lassati
Vorrei pure spiegarti
La pena che soffrisce il seno amante.
Ma sono tante e tante
Che a capirle non basta il tuo pensiero.
D’ogni martir più fiero
Provo la tirrania:
Tu sei la vita mia,
La mia gioia, il mio bene, il mio contento.
Ah, qual crudo tormento
Io sento nel pensare
Che ti deggio lassare!
Addio, mia cara, addio!
Ricordati ben mio
Che vive tutt’in te
Quest’alma amante.
Non cangerò desio
E sempre la mia fe’
Sarà costante.
Paese
Lingua
Segnatura
fondo Noseda
collocazione B.78.13
Scheda a cura di Stefano Aresi