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Descrizione analitica
Presso un limpido fonte
Chi sà, ch'il bel sembiante
Ma s'ella a un tempo istesso
L'imago bella
Talche ovunque io rifletto
Come il sol' trà nubi stretto
Trascrizione del testo poetico
Presso un limpido fonte
L’amoroso Fileno un di giacea
E per opra fatal del van desio
Di veder gli parea
In ogni tronco, ove fissava i lumi,
L’Imago di colei,
Ch’era il suo bel tesoro.
E pago dell’inganno,
Cosi sfogava il suo soave affanno.
Chi sà, ch’il bel sembiante,
Ch’in tante parti e tante
Veggio apparir, non sia
Il volto della mia dolce nemica.
Che ardendo d’un bel foco,
Pietosa in ogni loco,
S’esponga agl’occhi miei,
Perchè addormenti in Lei la pena antica.
Ma s’ella a un tempo istesso
Non può fermare in doppio loco il piede,
Com’io moltiplicar se stessa veggio?
Ah’ ch’io sogno, ò vaneggio!
Forse avverrà, che quel leggiadro volto,
Ch’io porto impresso eternamente al core,
Passi dal core agl’occhi e in lor si fermi
E quindi poi la concepita Idea
S’unisce ai raggi loro
E con un moto egual, sempre la dove
Essi si van movendo, ella si muova.
L’imago bella,
Ch’io veggio ogn’or,
Nasce da quella,
Ch’io porto al cor.
Quella sull’ale
Del gran desio
Si muove e sale
Sul guardo mio.
Talche ovunque io rifletto
Gli occhi, che ha sempre chiuso il bel tesoro,
Mi mostrano al di fuor l’interno oggetto.
Ma chi sà, ch’io non erri
E che quella, ch’io miro,
Idea gentile e bella
Forse un raggio non sia
Di sua stella natia.
Come il sol’ trà nubi/lacci stretto
Replicarsi hà per costume;
Cosi l’alma eletta stella,
D’onde scese la mia bella,
Ove volge il caro aspetto,
Ripercuote il suo bel lume.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Kestner 73.2
Scheda a cura di Berthold Over