Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Titolo uniforme
Descrizione analitica
Chi mai ti fe' sì bella
Col crine incateni
Non più sogni l'età greca bellezza
Che vi sia di te più bella
Dunque vantasi o Clori
Chi vi mira e non sospira
Trascrizione del testo poetico
Chi mai ti fe‘ sì bella
Clori gentil fors’è che tu rapisti
Per adornarti il crin l’arena al Tago,
E per che sia più lucido il tuo sguardo,
Togliesti al cielo i lumi
Acciò rosseggi il labro
I coralli eritrei certo stemprasti
E per dar più candor al bianco seno
Involasti dal[l’]Etra
La bianca via di latte
O dirò che Natura
Fece per mio tormento
Nel formarti mio ben sì bel portento.
Col crine incateni,
Col guardo saetti,
Col labro diletti
Col sen fai bear.
Quel vezzo, quel brio
Han preso il cor mio
Per farlo penar.
Non più sogni l’età greca bellezza
Né a rammentar s’avvezzi
Della dea d’Amatunta il pregio altero,
Ché se questa tornasse in quella forma
A punto che per l’aurato pomo
Ella comparse al pastorello amante
O quanto che saria
Più vago il volto tuo del suo sembiante.
Che vi sia di te più bella
Nel ciel stellato esser non può.
Un miracol di bellezza
Un prodigio di vaghezza
Nel tuo aspetto amor formò.
Dunque vantasi o Clori
La più bella che viva
E già confessa il mondo
Che tua beltà divina
Si fa d’ogn’alma e d’ogni cor regina.
Chi vi mira e non sospira
Ha di selce in petto il cor.
Tanta forza ha il tuo vel viso
Che tu puoi con un sorriso
Dentro il gel destare ardor.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Mus.ms. 30074/45
Scheda a cura di Roberto Scoccimarro