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Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Il recitativo inizia come recitativo secco per diventare accompagnato sulle parole "Che il vento in giro".
L'aria "Ma tu tremi" è divisa nettamente in 3 parti la prima in C la seconda il C/ con indicazione "Allegro", la terza in 3/4 con indicazione "Poco andante-Cantabile", il titolo "La tempesta" è ricavato dall'edizione critica dei testi di cantate di Metastasio. Cfr. bibiliografia.
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Bibliografia
Descrizione analitica
No non turbarti o Nice
Ma tu tremi o mio tesoro
Siedi sicura sei
E pur fra le tempeste
Trascrizione del testo poetico
No non turbarti o Nice Io non ritorno
A parlarti d’amor so che ti spiace
Basta così. Vedi che il ciel minaccia
Improvvisa tempesta alle capanne?
Se vuoi ridurre il gregge io vengo solo
Ad offrir l’opra mia che non paventi?
Osserva ch’a momenti
Tutto s’oscura il ciel.
Che il vento in giro
La polve inalza e le cadute foglie
Al fremer della selva al volo incerto
Degl'augelli smarriti a ‘queste rare
Che mi cadon sul viso umide stille
Nice io preveggo ah non tel dissi ò Nice
Ecco il lampo, ecco il tuono or che farai
Vieni senti ove vai non è più tempo
Di pensar alla greggia In questo speco
Riparati frattanto e sarò teco.
Ma tu tremi o mio tesoro
Ma tu palpiti cor mio
Non tremar con te son io
Ne d’amor ti parlerò
Mentre folgori e baleni
Sarò teco amata Nice
Quando il ciel si rassereni
Nice ingrata io partirò.
Siedi sicura sei nel sen di questa
Concava rupe infin ad or giammai
Fulmine non percosse,
Lampo non penetrò l'adombra intorno
Folta selva d’Allori
Che prescrive del ciel limiti all’ira
Siedi bell’idol mio siedi e respira
Ma perché al fianco mio
Timorosa ti stringi? e come io voglio
Da te fuggire annodi
Fra le tue la mia man? ruinì il ciel
Non dubitar non partirò bramai
Sempre un sì dolce istante a così fosse
Frutto dell’amor tuo non del timore
Io voglio o Nice io voglio
Lusingarmene almen chi sa mi amaste
Sempre forse così fù il tuo rigore
Modestia e non di sprezzo e forse questo
Eccessivo spavento
E pretesto d’amor Parla che dice
M’oppongo al ver tu non rispondi abbassi
Vergognosa lo sguardo
Arrossisci, sorridi intendo Intendo
Non parlar mia speranza
Quel riso quel speranza dice abbastanza.
E pur, fra le tempeste
La calma, io ritrovai
Ah non ritorni mai
Mai più sereno il di
Questo de giorni miei
Questo è il più chiaro giorno
Viver così vorrei
Vorrei morir così.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Cantate 43 [olim 57.2.25]/4
Scheda a cura di Mariya Kozak-Mauro Tamburo