Scheda n. 13163

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1650-1700

Titolo

Me lo volete dire

Presentazione

Partitura

Fa parte di

Cantate e ariette (n. 13156/7)

Redazione

[S.l. : copia, seconda metà XVII sec.]

Descrizione fisica

1 partitura (c. 36r-41v)

Filigrana

Note

Titolo dall'incipit testuale. Capolettera ornata.

SBN e RISM A II, ingannati dai piccoli capolettera posti all'inizio dell'arioso «Degl’occhi vostri il favellare ignoto» e dell'aria «So ben ch’al mio core», dividono questa cantata in tre composizioni distinte (cfr. SBN: MSM0117601 e RISM A II: 850714545).

La medesima intonazione è presente in F-Pn, Mus. Rés. Vmf ms. 20 dove è attribuita a Mario Savioni e in V-CVbav, Chigi Q.IV.2 con attribuzione a Giuseppe Corsi e data di composizione fissata al 1659.

Esistono altre due intonazioni dello stesso testo poetico: una testimoniata in I-Nc 33.5.16 (anonima e per soprano) e in  D-Mbs Ms 1527 (per voce di basso) e un'altra testimoniata in I-PS B.290 1 (anonima).

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Descrizione analitica

1: (aria-refrain, sol maggiore, C)
Me lo volete dire
2: (arioso, sol maggiore, 3)
Degl’occhi vostri il favellare ignoto
3: (Aria , mi minore, C)
Se le luci lusinghiere
4: (aria-refrain, sol maggiore, C)
Me lo volete dire?
5: (Aria , sol maggiore, C 6/4)
So ben ch’al mio core
6: (recitativo, C)
Fate almeno ch’io comprenda
7: (aria-refrain, sol maggiore, [C])
Me lo volete dire

Trascrizione del testo poetico

Me lo volete dire
Se mi amate o non m’amate?
Risolvetevi, parlate,
Fate ch’io sappia almen s’ho da morire!

Degl’occhi vostri il favellare ignoto
No, no, non è palese a me
Poich’il mio core
Astrologo non è
Ch’intender possa delle stelle il moto.

Se le luci lusinghiere
Hor cortesi et hor severe
Verso me voi raggirate
S’hor contenti promettete,
S’hor le gioie mi negate,
Dite voi come volete
Ch’io mi possa mai capire.

Me lo volete dire
Se mi amate o non m’amate?
Risolvetevi, parlate,
Fate ch’io sappia almen s’ho da morire!

So ben ch’al mio core
Le vostre pupille
Avventan faville,
Ma non so se di sdegno o pur d’amore.

Fate almeno ch’io comprenda
Di qual foco ogn’hora ardete,
Acciò poi da me s’intenda
Già che morto mi volete
Di che morte ho da morire.

Me lo volete dire
Se mi amate o non m’amate?
Risolvetevi, parlate,
Fate ch’io sappia almen s’ho da morire!

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Vc - Venezia - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "B. Marcello"
fondo Correr
collocazione Busta 1.12/7

Scheda a cura di Ivano Bettin
Ultima modifica: