Scheda n. 12998

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1655-1660

Titolo

Da perfida speranza

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Rossi, Luigi (1597-1653)

Fa parte di

[Cantate ed arie] (n. 12972/22)

Redazione

Copia

Descrizione fisica

P. 293-316

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Caluori 1981: pp. 43-44, n. 52

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, C)
Da perfida speranza
2.1: (Aria , mi minore, 3)
Voglio precipitarmi
3.1: (Aria , mi minore, 3)
Che fierezza usa il mio fato
4.1: (Aria , mi minore, 3)
SU la ruota se t'aggiri
5.1: (recitativo, C)
Sì disse il disperato
6.1: (recitativo arioso, C)
Donne belle apprendete

Trascrizione del testo poetico

Da perfida speranza
Un’alma lusinghata
Tra gl’affanni d’amor trasse la vita.
Né premio alla costanza,
Né mercé di pietade invan bramata,
Né conforto impetrò sempre schernita
Scopertasi tradita
Le fiamme accese e le saette affisse
Spense al cor, tolse al petto e così disse:

Voglio precipitarmi!
Lasciatemi speranze,
Abbandonatemi,
Altra speme non ho che disperarmi.
P.a
Che fierezza usa il mio fato?
Che tenore hanno le stelle
Presso luci così belle
Sarò sempre sventurato.
Dov’è che girano
Le stelle intorno
Se tutto il giorno
L’alme sospirano?
Sempre ver me
la sorte in mano ha l’armi
Voglio precipitarmi.
E vorrai che pretenda hoggi salvarmi?
Voglio precipitarmi.
2.a
Su la ruota se t’aggiri
O volubile fortuna
In me dunque come aduna
Sempre il ciel pianti e martiri
Cieca ti provano
Tutti i viventi
I mei tormenti
Argo ti trovano
Lieta ti provano
Tutti i viventi
I miei tormenti
Argo ti trovano
E vorrai che pretenda hoggi salvarmi
Voglio precipitarmi.

Sì disse il disperato e giù da un monte
Precipitoso egli cader volea,
Per lasciar tra quei sassi
Squarciato il petto e lacera la fronte,
Al dispetto d’Amor che l’affliggeva.
Ma poi meglio pensando e ripensando
Alla propria salute,
Senza tante cadute
Stimò miglior partito amar penando.
Quindi fattosi accorto e amante scaltro
Risolse andare a casa e non fare altro.

Donne belle apprendete
Che quando un vostro amante
Turbato nel sembiante
Grida: m’ucciderò,
Se non trovo pietà dirò, farò
Creder non gli dovete.
Eccovi un disperato che mostrava
Di far proprio davero e poi burlava.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-PAsa - Parma - Archivio Conventuale della Ss. Annunziata
collocazione Ms. 1.22

Scheda a cura di Teresa Gialdroni
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