Scheda n. 12947

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1690-1740

Titolo

Cantata [Poi che al vago seren di due pupille]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Albinoni, Tomaso Giovanni (1671-1750/51)

Fa parte di

Cantate da camera (n. 12934/4)

Redazione

Copia

Descrizione fisica

P. 23-30

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Bibliografia

Rossi 2003: p. 392

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, C)
Poi che al vago seren di due pupille
2.1: Largo (Aria , si♭ maggiore, C)
Filli cara il mio tormento
3.1 : (recitativo, C )
Misero ben vegg'io
4.1: Andante(Aria , do minore, 12/8)
Alma di questo core

Trascrizione del testo poetico

Recit.

Poi che al vago
seren di due pupille
Mille ferite e mille
d'amorose
saette al sen riporta
À sostenere ogn'ora
il dolor che m'accorga
La fede impegno
e la costanza e sorte
Così da l'aspre pene
che nell'anima mia
nodrisco tanto
Vengo à mostrar qual sia
l'almo alimento del foco mio
Col bel liquor del pianto

Aria

Filli cara il mio tormento
Fà costanza à la mia fe'
Ne le piaghe ho il mio contento
E godendo ardo per te

Recit.

Misero ben vegg'io
Al rigor de' tuoi lumi
Al' onor di mia pene
vicina la mia morte
ma il morir è di gloria
À chi ama bene
Sol per poco ristoro
Del mio crudo morir vorrei Mirare
il tuo bel figlio e dare à l'idol mio
In segno di mia fe' l'ultimo addio

Aria

Alma di questo, di questo core
Ti voglio sempre amar
Sia fiera la mia sorte
Sia certa la mia morte
Ti voglio idolatrar

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-MOe - Modena - Biblioteca Estense e Universitaria
collocazione Mus. F. 99 /4

Scheda a cura di Giovanni Maria Block
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