Scheda n. 12943

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1703-1705

Titolo

[Tra l'orride pendici]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Cesti, Antonio [Pietro] (1623-1669)
curatore: Fede, Innocenzo (1661?-1732?)
possessore: Stuart, Giacomo III (1688-1766)

Fa parte di

(n. 12932/7)

Redazione

Copia del Copista 11 (cfr. bibliografia)

Descrizione fisica

p. 65-73

Note

La cantata è attribuita a Antonio Cesti in I-Rsc G.Mss. 390.5

Per l'attribuzione della copia al Copista 11 cfr. bibliografia

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Burrows 1961: p. 149

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (recitativo, C)
Tra l'orride pendici
2.1: (aria, do maggiore, 3/2)
In quella solitudine
2.2: 2.da(aria, do maggiore, 3/2)
Memorie miserabili
2.3: (aria, do maggiore, 3/2)
Gl'antri vi sia tu giurio
3.1: (recitativo, C)
La restatevi dove tra profondi
4.1: (aria, do maggiore, 3/2)
Di me tradito e disperato amante

Trascrizione del testo poetico

Tra l'orride pendici,
Tra le scoscese balze dei gelati rifei,
Gitene ad habitar pensieri miei!
Hospiti sventurati ivi restate
In tormentose tempre,
A penar, a languir, a pianger sempre!

In quella solitudine
Vi si ricorderà
L'odio, l'ingratitudine
D'una crudel beltà.

Memorie miserabili
V'assaliranno ogn'or,
Tormenti innumerabili
v'affliggeranno il cor!

Gl'antri vi sia tu giurio
Dove mai solo entrò
E dove infausto augurio
Funesto augelo portò.

Là restatevi dove,
Tra profondi dirupi,
S'odon gl'urli dei lupi
E là dove dal fiato de serpenti
E l'aria avvelenata
Sia vostro alimento
Di mortifero tosco amaro germe.
Spegnin la sete l'acque estinte,
E in sepolte ne trascorra momento
Che non v'affligga apprissimo tormento.
In quei gl'orridi albergi
Più leve pena havrete,
Infelici miei pensieri,
Che rimaner nel core un solo istante

Di me tradito e disperato amante

Paese

Francia

Lingua

Italiano

Segnatura

F-Pn - Paris - Bibliothèque Nationale de France
collocazione H 659(VII).7

Scheda a cura di Matteo Giannelli
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