Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
L'attribuzione a Giovanni Bononcini si deve al confronto con le concordanze. Per l'attribuzione del testo a Silvio Stampiglia cfr. scheda n. 268
Titolo uniforme
Organico
Repertori bibliografici
Bibliografia
Descrizione analitica
Peno e l'alma fedele
Siete Barbare e siete pur belle
Non è sventura e sorte
S'al morir fosse concesso
Ma nel mio petto il sento
Mia speranza lusinghiera
Trascrizione del testo poetico
Peno e l’alma fedele
Costante nel penar soffre gl’affanni
Non spargi mai querele
Non lo chiama tiranni
E con invita pace
Ne lartirio che prova
La crudel che l’offende
Adora e tace tace
E pur quelle pene
Che m’oltragiano il core
Sono pene d’amore
Ma perché troppo vaga
È la beltà che mi tormenta tanto
Stimo gioia il dolor diletto il pianto.
Siete barbare siete pur belle
Care luci ch’ogn’or m’affligete
Vostri raggi son raggi di stelle
Ma gl’infarsi di fiere comete.
Non è sventura e sorte
Veder che la mia vita
Ritri contro di me l’armi di morte
Chi sa ch’almen pentita
Poi ch’offerto havrò l’ultimo fato
D’al suo ciglio adorato
Che sempre mi ferì non sciolga il pianto
E dica poi così
A chi penò per me
Ma non arristé
Povero Tirsi è morto ed io l’uccisi.
S’al morir fosse concesso
Di placar la crudeltà
Io vorrei morire adesso
Per poter trovar pietà.
Ma nel mio petto il sento
Una speme che dice
Che prima di mori sarò contenta
Ah che ben spesso vedo
Che questo suol mentire e pur lo crede.
Mia speranza lusinghiera
La mia fé non ingannar
Quando tu sei menzognera
E tormenta lo sperar.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Mus. F. 99 /1
Scheda a cura di Giovanni Maria Block