Scheda n. 12846

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1650-1700

Titolo

M’è passata la fantasia

Presentazione

Partitura

Fa parte di

Redazione

Copia

Descrizione fisica

C. 58-63

Filigrana

Non rilevata

Titolo uniforme

Organico

Basso e continuo

Bibliografia

Descrizione analitica

1.1: (aria, si♭ maggiore, 3/4)
M’è passata la fantasia
2.1: (aria, si♭ maggiore, C)
Io per dirla in confidenza
3.1: (recitativo, C)
Sì che signori miei
4.1: (aria cavata, do minore, 3/4)
Quella ch’acqua rassembra è un mero foco
5.1: (recitativo-arioso, C)
Ma udite stravaganza
7.1: Allegro(aria, fa maggiore, C)
Su su dunque s’abbandonino
8.1: Allegro(aria, fa maggiore, )
Tempo è ormai da lacci sciogliere
9.1: Allegro(aria, fa maggiore, C)
Il mio petto ricetto se fu
10.1: Presto(aria, fa maggiore, 6/4)
I baci fallaci
11.1: (recitativo, C)
Ma vuò lasciar da parte
6.1: (aria cavata, 3/4)
Produce ogni sua fiamma un mar di pianto
12.1: (aria cavata, 3)
Costa un gusto che passa

Trascrizione del testo poetico

M’è passata la fantasia
Di voler far più l’amore
Hor che so che cosa egli sia
Vuò star sempre di quest’humore
M’è passata la fantasia
Di voler far più l’Amore.

Io per dirla in confidenza
Fui un tempo innamorato
Ma per che restai scottato
Ho mutato hoggi sentenza.

Sì che signori miei
Se contro Amor m’adiro
Non mi maravigliate
Anzi di me servitemi di specchio
Che son soldato vecchio
Se dunque voi credete
O spensierati Amanti
Col correr anelanti
Entro il fonte d’Amor spenger la sete
Quanto pazzi voi siete
Mentre il senso tiranno
V’offusca anco la mente a poco à poco

Quella ch’acqua rassembra è un mero foco.

Ma udite stravaganza
Se dal foco amoroso
Amor di cavar l’acqua
Ogni hora si dà vanto

Produce ogni sua fiamma un mar di pianto.

Su su dunque s’abbandonino
Questi mostri d’impietà
Né le Donne più s’adorino
Piene sol d’infedeltà.a

Tempo è ormai da lacci sciogliere
Il trafitto e lasso piè
E non più nel seno accogliere
Simil gente senza fé.

Il mio Petto ricetto se fu
D’un bel guardo bugiardo ver me
Che vibrando il suo brando ferì
Si disprezzi si sprezzi sì sì
Né più il core ad Amore dia fé
Né bersaglio o seraglio sia più
Si disprezzi si sprezzi sì sì.

I baci fallaci
D’un labbro cinabro
Si fugghino su
Non danno più danno
Ch’il loro veleno
Discaccia dal seno
E non li vuol più.

Il mio petto….

Ma vuò lasciar da parte
Sì noiosi discorsi
Che nel dire ne potrei empir le carte
Onde per terminarla hor dirmi conviene

Costa un gesto che passa eterne pene.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-MOe - Modena - Biblioteca Estense e Universitaria
collocazione Mus. E.279.20

Scheda a cura di Sophia Maria Ines Sapienza
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