Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Del s.re Cappellini riportato ad inizio partitura
Titolo uniforme
Organico
Bibliografia
Descrizione analitica
O che destin crudele
Gioie mie dal sen partite
Miei contenti itene in pace
D’un bel crine laccio amato
Che s’allenta ben sì ma non si spezza.
Trascrizione del testo poetico
O che destin crudele
Tiraneggia il mio Core
Comanda il crudo Amore
Ch’io non goda mai tranquillo un dì
Ch’io ritorni ad amar chi mi tradì.
E già senza dimora
Ecco che fa ritorno
Alle catene usate il piè disciolto
E al lampeggiar d’un volto
Che armato di rigor stelle nemiche
Prendon novo vigor le fiamme antiche
L’incantata mia fede
Dalla magia d’una bealtà incostante
Trascurata sen riede
A gl’imperi d’un barbaro sembiante
E fan ritorno i miei pensieri amanti
Ai sospiri, ai lamenti, al duolo ai pianti.
"Aria"
Gioie mie dal sen partite
Contentezze non restate
Chiamo il duol voglio ferite
Meco star più non sperate
Già dal sen sete sbandite
Gioie mie gioie mie
Dal cor partite.
"2a"
Miei contenti itene in pace
Libertà ti lascio a Dio
Già ritorna il pensier mio
A seguir beltà fugace,
che le pene fa gradite
Gioie mie dal cor partire.
"3a"
D’un bel crine laccio amato
Onde avvinto il cor già pianse
Del mio piede impregionato
S’allentò, ma non si franse.
È il legame d’Amor di tal durezza
Che s’allenta ben sì ma non si spezza.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Mus. E.279.11
Scheda a cura di Sophia Maria Ines Sapienza