Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Fa parte di
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Note
Titolo uniforme
Organico
Bibliografia
Descrizione analitica
Filli, giunta è quell'ora
Il mio destin tiranno
Ti lascio, anima mia, e nel lasciarti
Ricordati, ben mio
Trascrizione del testo poetico
Filli, giunta è quell’ora,
Ora crudele! ah, mi si sprezza il core,
Che deggio lasciar te, mio dolce amore.
Andar m’è forza, oh dio,
Lungi da te, ben mio,
Così vuole il destino empio e tiranno,
Che gode in darmi affanno.
Addio, mio nume, il piede
Allontano da te, ma non la fede.
Il mio destin tiranno
Con barbaro rigor
Vuol, ch’io rivolga il piè.
Ma non può fare il fato,
Che questo acceso cor
Ti manchi mai di fè.
Ti lascio, anima mia, e nel lasciarti
Vorrei pure spiegarti
Le pene, che soffrisce il seno amante.
Ma sono tante e tante,
Che a capirle non basta il tuo pensiero.
D’ogni martir più fiero
Provo la tirannia.
Tu sei la vita mia,
La mia gioia, il mio bene, il mio contento.
Ah, qual crudo tormento!
Io sento nel pensiere,
Che ti deggio lasciare.
Addio, mia cara, addio.
Ricordati, ben mio,
Che vive tutta in te
Quest’alma amante.
Non cangierò desio
E sempre la mia fè
Sarà costante.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Mus.ms.3189.3
Scheda a cura di Berthold Over