Tipo record
Tipo documento
Data
Titolo
Presentazione
Legami a persone
Redazione
Descrizione fisica
Filigrana
Titolo uniforme
Organico
Bibliografia
Descrizione analitica
Vibrò maligna stella
M'è forza di morir Fillide ingrata
Moro Filli qual vissi
Filli cara alfin pur deve
Trascrizione del testo poetico
Vibrò maligna stella
Torbida luce infausta
Allor ch’io nacqui e numerai vivendo
Coll’affanno e col duolo i giorni miei
Né mai cangiar potei l’aspro rigore
Di fortuna e d’amore.
Quella si fe’ tiranna al nascer mio
E i miei vagiti furon
Contra di lei sfoglia innocente.
La materna mia terra
Mi fe’ crudel matrigna ond’io cercando
Sotto clima stranier men gravi influssi
Mutai soggiorno e non cangiai vicende.
Questi per non mirar de’ miei martiri
Il barbaro tenore
Sugl’occhi suoi si raddoppiò le bende,
E ispirando fierezza crudeltade
Al cor di donna ingrata,
Io dal dolore oppresso
Giunto mi scorgo alla mia morte appresso.
M’è forza di morir Fillide ingrata,
Giacché del mio martir pietà non senti.
Onde se nutri in sen umano core
Odi men fiera almen gli ultimi accenti.
Moro Filli qual vissi
Questi sguardi languenti,
Questi interrotti accenti
Sono del viver mio gli estremi uffici
Poiché accinta al partir l’anima mia
Sui miei torbidi lumi
E sul pallido labbro
L’amoroso desio
S’arrestò per mirarti e dirti addio.
E se più del costume si trattien
Palpitando sovra il mio labbro esangue
È perché ne’ tuoi lumi
Ella si va specchiando
E gode mentre vede
Illibato il candor della tua fede.
Filli cara alfin pur deve
L’alma mia da te partir.
Deh l’ascolta ella ti chiede
Per mercè della sua fede
Che le doni un sol sospir.
Paese
Lingua
Segnatura
collocazione Mus.ms. 30074/13
Scheda a cura di Roberto Scoccimarro