Scheda n. 12455

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data certa ponte, 1700-1735

Titolo

Cantata del Signore Alessandro Scarlatti

Presentazione

Partitura

Legami a persone

compositore: Scarlatti, Alessandro (1660-1725)

Fa parte di

(n. 12427/8)

Redazione

Copia

Descrizione fisica

P. 37-42

Filigrana

Non rilevata

Note

Hanley considera dubbia l'attribuzione a Scarlatti di questa cantata, ma in base a considerazioni esclusivamente stilistiche. Cfr. Bibliografia

Titolo uniforme

Organico

Soprano e continuo

Repertori bibliografici

Hanley 1963: n. 622, pp. 431-433

Bibliografia

Hanley 1963: p. 433

Descrizione analitica

1.1: (C)
Radamisto è portento che Zenobia
2.1: (aria, mi minore, C)
S'io ti rendo alla memoria
3.1: (recitativo, C)
Carco il seno di Prote
4.1: (aria, la minore, C)
Quando io nacqui in ciel rubelle
5.1: (recitativo, mi minore, C)
Sono è vero fra nemici

Trascrizione del testo poetico

Radamisto è portento che Zenobia
Anche viva e viva per amarti.
Omicida è con sorte
Mi desti in un sol punto onore e morte.
Io viva insieme e uccisa
Ti serbo in un sol punto amore e fede.
Amor, che non teme di morte il gelo;
Fede, così gran fede
Che quel cor che la prova
La prova e non la crede.

S’io ti rendo alla memoria
Del mio petto l’opra ardita,
Tolgo il merto alla ferita
Onde nacque la mia gloria.

Carco il seno di prole al piè già stanco
Più tardo il moto ispira
Del nemico rubelle al moto all’ira
Più sottrarsi dispera il nobil fianco
Che più mi resta chiedo
La morte a la tua man tu nol consenti
S’avvicina il nemico ancor sei tardo,
Vibri alla fine il colpo e poi fuggendo
Il mio [lascivo] sen siegui col guardo,
L’onda del freddo strasse
E sangue mi riceve e mi conduce
Ove di breve luce un’ombra appare.
Forse la mia fortuna
Che fino nella cuna
Mi destinò al dolore
D’affliggermi s’oblia. No vil pastore
Di pover erba appena
Ristora le mie piaghe
Che di nuova catena
[Cinta] mi vuol [dissi] ridate al piede
Del trionfante ad illustrar le prede.

Quando nacqui in ciel rubelle
Congiurar tutte le sfere
Non potea così gran duolo
Congiurarmi un astro solo
Regni invasi oppresse schiere
Povertà catene e morte
Sono colpi d’una sorte
Che dipende da più stelle.

Sono è ver fra nemici,
Ma non temer che fra nemici ancora
Generosa bellezza in casto petto
È stimolo d’ossequio e non d’affetto.

Paese

Germania

Lingua

Italiano

Segnatura

D-Bsb - Berlin - Staatsbibliothek zu Berlin Preussischer Kulturbesitz
collocazione Mus.ms. 30074/8

Scheda a cura di Roberto Scoccimarro
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