Scheda n. 12410

Tipo record

Scheda inferiore

Tipo documento

Musica manoscritta

Data

Data incerta, 1630-1660

Titolo

Del sig. Giovannini [Ahi, non rest’al mio duol altro che morte]

Presentazione

Partitura

Legami a persone

autore incerto: Giovannini
autore del testo per musica: Lotti, Giovanni

Fa parte di

(n. 12391/6)

Pubblicazione

[S.I.] Copia [1630-1660]

Descrizione fisica

8 c. (36-43r); 90,5x220 mm

Filigrana

Non rilevata

Note

Il testo poetico dovrebbe essere di Giovanni Lotti. Altra intonazione attribuita a Pasqualini. cfr. bibliografia.

 

Titolo uniforme

Ahi, non rest’al mio duol altro che morte. Aria strofica con intercalare

Organico

Soprano, continuo

Repertori bibliografici

Bibliografia

Lindgren-Murata 2018: pp. 343, 421, 445,
Amendola 2017a: pp. 241, 247, 248

Descrizione analitica

1.1: (aria strofica con intercalare, mi minore, 3)
S, Ahi non rest'al mio duol altro che morte
2.1: (aria strofica con intercalare, mi minore, 3)
S, Giuraron le stelle
1.2: 2° parte(aria strofica con intercalare, mi minore, 3)
S, Ahi non rest'al mio mal se non l'inferno
2.2: (aria strofica con intercalare, mi minore, 3)
S, Prescrisse il mio fato

Trascrizione del testo poetico

Ahi, non rest’al mio duol altro che morte
Una misera speranza non m’avanza
O d’un giorno gioire o cangiar sorte
Ahi, non rest’al mio duol altro che morte.

Giuraron le stelle
Di sempre rubelle mostrarsi ver me
Ed io dolente induro la mia fé
E stringo ogn’hora più nuove ritorte
Ahi, nol rest’al mio duol altro che morte.

Ahi, no rest’al mio mal se non l’inferno
In un gelido desire vo’ morire
E condannar quest’Alma al pianto eterno
Ahi, non rest’al mio duol se non l’Inferno.

Prescrisse il mio fato
Da sempre ostinato
Bandir la pietà
Io Costante adoro l’empietà
Ed io Costante induro la mia fé
Pregio la servitù vanto lo scherno
Ahi, non rest’al mio duol se non l’Inferno.

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Segnatura

I-Nc - Napoli - Biblioteca del Conservatorio Statale di Musica "San Pietro a Majella"
collocazione 33.4.7a

Scheda a cura di Carmen Petrocelli
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